Figli e figliastri in tema di volontariato ambientale. Noi con Salvini e Apl presentano una denuncia nei confronti del Comune di Aprilia al Comitato per il Verde Pubblico Istituito presso il Ministero dell’Ambiente. Sul tavolo, la mancata attuazione della legge 10 del 14/01/13 che obbliga le amministrazioni dei comuni con più di quindicimila abitanti, a piantare un albero per ogni nuovo nato o adottato sul proprio territorio. Nonostante i numerosi appelli lanciati da parte delle associazioni locali- e la proposta di delibera presentata su iniziativa del consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli, approvata all’unanimità- non c’è stata un’inversione di tendenza nella Giunta Terra e così gli esponenti dell’area identitaria denunciano la carenza all’organo ministeriale. “Se non fossimo di fronte ad una ormai evidente situazione di arrogante capziosità e partigianeria, da parte di chi amministra la cosa pubblica in tema di Ambiente e tutela del territorio saremmo- affermano Sabrina Esposito Montefusco ed Emanuele Campilongo- coerentemente con il nostro stile propositivo, tentati di suggerire di allargare l’attività di piantumazione non solo ai nati/adottati, ma anche di piantare un albero per ogni decesso per malattie oncologiche sul nostro territorio. Ma sappiamo che provenendo da noi questa proposta non sarà presa in considerazione in alcun modo. Sottolineiamo come ancora oggi, non sia stato mai pubblicato da parte dell’Amministrazione Comunale alcun dato sul proprio “Bilancio Arboreo” cioè sulla differenza tra alberi tagliati e piantati. Su tale attività stiamo vedendo che la cittadinanza sta reagendo all’ignavia del Comune con diverse iniziative di volontariato che però, in modo scandaloso, sono diversamente sostenute a seconda di chi le porti avanti o dei presunti “padrini” politici in campo, se non quando addirittura osteggiate con provvedimenti d’imperio frutto di occhiuta burocrazia. Notiamo con un certo piacere misto ad ilarità, l’attivismo di “alcuni” e al contempo della loro spasmodica volontà di piacere all’Amministrazione prima che ai cittadini, nella speranza di essere visti come referenti riconosciuti oppure per svolgere la funzione di “collettore di voti” in vista delle elezioni. Aree pubbliche “adottate” per alcuni, provvedimenti di “diffida” per altri, larghi sorrisi di fronte ai fotografi per certe iniziative mentre altre fanno la polvere nei cassetti degli uffici competenti o sono osteggiate. Tutto ciò non ci meraviglia e nemmeno ci scandalizza, ma chiaramente i cittadini devono esserne informati per costruire in modo più organico la propria opinione. Dal canto nostro continueremo nell’impegno fattivo di denuncia e operatività, poiché siamo certi che arriverà il punto dove i nodi verranno al pettine e sarà chiaro come il sole che in questa città non esiste ne una seria politica a difesa dell’ambiente, e nemmeno il dovuto rispetto verso il territorio utilizzato solo per gettare fumo – meglio se di biogas – negli occhi dei cittadini”.