Attivato il nuovo servizio gratuito “Voce Amica” al Goretti di Latina, che permetterà ai pazienti di poter tenere i contatti con i loro familiari.
Il progetto – spiega in una nota la ASL di Latina – risponde al disagio del non poter assistere i propri cari durante la degenza in conseguenza della pandemia Covid 19, dato il limite imposto dalla Regione Lazio per il contatto tra pazienti e familiari presso le strutture sanitarie pubbliche, con lo scopo di salvaguardare la salute dei malati e di tutti gli operatori. I malati si sentiranno meno soli ed i familiari più sereni grazie alle videochiamate, perché pur essendo distanti, sarà creato un ponte tra loro.
La Direzione Sanitaria dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e la UOC di Malattie Infettive, con la collaborazione dell’associazione di volontariato ‘Istituto per la Famiglia 46’ di Latina, ha così attivato un servizio gratuito di videochiamate tra i degenti e i propri familiari, denominato ‘Voce Amica’.
Le videochiamate saranno effettuate solo su richiesta del familiare o paziente mediante un numero dedicato 3316811480, messo a disposizione dall’associazione.
L’associazione, una volta al giorno, contatterà il coordinatore del reparto per comunicare la possibilità di effettuare la chiamata, quindi la stessa ricontatterà l’interessato per confermare l’appuntamento. La chiamata potrà essere ritardata e/o rimandata a seconda delle esigenze del reparto. II servizio sarà disponibile dalle 15 in poi, con carattere esclusivamente informativo: in nessun caso potranno essere fornite notizie di carattere clinico ai familiari.
“Già durante la prima fase della pandemia altre associazioni avevano donato numerosi tablet e schede telefoniche tutt’ora in funzione. Oggi c’è un’altra possibilità per migliorare ed incrementare la comunicazione tra i pazienti e i familiari che coincide con l’iniziativa messa in campo dall’associazione di volontariato ‘Istituto per la Famiglia 46’ di Latina – ha dichiarato il Direttore sanitario del nosocomio pontino, il dottor Sergio Parrocchia. La possibilità per il paziente di comunicare con l’esterno offre come risultato il miglioramento e l’umanizzazione dell’assistenza in una condizione, dettata dalla pandemia particolare di totale isolamento” – ha concluso Parrocchia.
“Come associazione abbiamo rilevato che uno dei problemi dei parenti degli assistiti è quello di non riuscire, a causa del Covid, a vedere i propri cari durante la degenza in ospedale. Così è nato il nostro progetto che poi abbiamo presentato alla direzione sanitaria del Goretti per sopperire a questo bisogno. Posso dire che abbiamo trovato la piena disponibilità di tutta la governance e il personale che abbracciato il progetto soprattutto da parte dell’aspetto organizzativo delle videochiamate che richiedono del tempo”, ha dichiarato Claudio Zappalà, Presidente dell’Associazione ‘Istituto per la Famiglia 46’. Il personale è impegnato e non può farsi carico anche di questo aspetto e per cui come associazione organizziamo le videochiamate in allineamento con i reparti, soprattutto di pomeriggio, per effettuare le videochiamate ai parenti. Naturalmente – precisa Zappalà – non si forniscono notizie afferenti allo stato di salute. Sono tanti i ringraziamenti che ci arrivano dai parenti dei pazienti, che anche solo tramite un tablet, riescono a infondere coraggio a chi è lontano da casa” – conclude.