I numeri della violenza sulle donne sono ancora impressionanti anche in provincia di Latina. Nel 2020 sono stati registrati soltanto dalla polizia 182 atti persecutori (a fronte dei 205 registrati nel 2019), 255 maltrattamenti in famiglia (nel 2019 sono stati 275 registrati), e 33 violenze sessuali (a fronte delle 32 registrate nel 2019). Ad Aprilia c’è stato un femminicidio ad Aprilia, il 17 luglio scorso. Un 48enne originario della Sicilia, incensurato, ha ucciso a colpi di pistola la moglie e si è poi suicidato sparandosi con la stessa arma.
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è proprio la polizia di Stato a fare il punto su un fenomeno difficile da sradicare.
Massimo è stato l’impulso della Questura alla prevenzione ed al contrasto ai reati di genere. In particolare, in seno alla squadra Mobile è stata istituita una sezione dedicata al contrasto ai reati contro le fasce deboli, composta da poliziotte e poliziotti altamente specializzati nella delicata trattazione dei reati contro la persona ed in particolare di quelli commessi contro donne e bambini, consumati in ambito intra-familiare.
Dal 1 gennaio al 23 novembre 2020 la Polizia di Stato di Latina ha effettuato 89 arresti per reati quali atti persecutori (stalking). Commessi dal coniuge legalmente separato o divorziato; in danno di minore o donna in stato di gravidanza; violenza sessuale; violenza sessuale aggravata; violenza sessuale di gruppo e lesioni personali. Ventisei su ottantanove sono gli arresti per maltrattamenti in famiglia.
Per gli stessi reati, sono state denunciate 322 persone, 21 delle quali per maltrattamenti in famiglia.
Sempre dal 1 gennaio ad oggi il Questore ha disposto 8 ammonimenti (a fronte dei 5 registrati nel 2019).
L’ammonimento è una importante misura di prevenzione personale, che nasce con lo scopo di garantire alla vittima una tutela rapida ed anticipata rispetto alla definizione del procedimento penale: consiste nell’avvertimento, rivolto dal Questore allo stalker o al maltrattante, di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza domestica.
Contestualmente, l’ammonimento consente al Questore di adottare non soltanto misure che attengono alla detenzione di armi, ma anche forme di sensibilizzazione di familiari e di intervento di altri uffici. In particolare, chi si rende responsabile di percosse o lesioni lievi, nell’ambito di violenza domestica, può essere ammonito non solo su istanza della vittima o di un testimone, ma, fatto particolarmente importante, anche su iniziativa della stessa polizia, che può provvedere ad allontanare immediatamente il soggetto dall’abitazione dove si sono realizzate le condotte violente.
E’ importante sottolineare che i reati eventualmente commessi dopo l’ammonimento sono perseguiti anche senza la querela della parte offesa.
Inoltre, nel corso del 2020 sono stati disposti 10 allontanamenti dalla casa familiare, d’intesa con l’autorità giudiziaria.
Sotto l’egida della Prefettura, la Questura sta attivando protocolli d’intesa con i centri antiviolenza del territorio, per creare una “rete” che favorisca una sempre più profonda e capillare conoscenza dei fenomeni di violenza e, contestualmente, faciliti l’acquisizione di una maggiore fiducia ed affidamento da parte delle donne maltrattate nei confronti delle forze dell’ordine.