In sala dal 7 aprile, Victor – La storia segreta del Dottor. Frankenstein, diretto da Paul McGuigan con Daniel Radcliffe e James McAvoy. Il film è l’ennesimo adattamento del famoso romanzo gotico di Mary Shelley, narrato però dal punto di vista di Igor (Radcliffe), aiutante dello scienziato pazzo che tenta di sconfiggere la morte.
L’opera di Paul McGuigan si distacca dal romanzo originale, modernizzando la struttura e i temi per meglio attrarre e incuriosire lo spettatore, ma ispirandosi fin troppo evidentemente per stile visivo alla versione di Sherlock Holmes firmata Guy Ritchie, si ha inevitabilmente la sensazione di “già visto”, il che provoca noia in svariati momenti. Il film nel suo complesso riesce ad affermarsi come un prodotto godibile, che si lascia guardare per la sua durata senza poi però nulla lasciare nello spettatore, e pecca eccessivamente di superficialità sia sui personaggi, specialmente quelli secondari, che sui temi. La prima parte del film, incentrata sulla presentazione degli eventi, è certamente la parte meglio costruita, che presenta le maggiori novità che incuriosiscono lo spettatore spingendolo ad andare avanti nella narrazione. La messa in scena gotica e fastosa contribuisce a donare tono al film, e i due attori protagonisti hanno occasione di mostrarsi nella loro bravura. Daniel Radcliffe si toglie i panni di Harry Potter per interpretare un personaggio totalmente diverso, rivisitato, in parte lontano dagli stereotipi dei suoi precedenti. Gli dona carattere e umanità, facilitando l’immedesimazione del pubblico. La sua interpretazione sobria è contrapposta a quella sopra le righe di McAvoy, che in alcuni momenti rischia di scadere nella macchietta. Performer isterico e credibile della maggior parte delle scene, manca tuttavia di donare al personaggio di Victor Frankenstein la malinconia che gli è propria, ma lo arricchisce di sufficienti elementi per renderlo interessante sotto nuovi punti di vista. La narrazione nella seconda parte del film si dimostra affaticata e meno interessante, si scade facilmente e volentieri nell’assurdità, e il ritmo diventa sconclusionato portando quindi alla facile distrazione. Tuttavia una discreta dose di scene d’azione saprà condurre ad un finale quantomeno coerente. Nota stonata è anche la Creatura, che sembra essere stata inserita più per dovere verso i fan dell’opera che per la storia stessa. La sua presenza è infatti superflua, priva di funzione e distoglie l’attenzione da altri elementi che invece avrebbero potuto essere valorizzati meglio. La psicologia dei protagonisti, ad esempio, viene trascurata in più punti, finendo per non approfondire aspetti che potevano meglio presentarci dei personaggi “nuovi”.
Naturalmente il paragone con precedenti film sulla storia di Frankenstein (la versione di Branagh su tutte) non regge. Tuttavia alcune idee presentate in questa versione fanno si che il prodotto in sé non sia totalmente da buttare, con alcuni spunti interessanti su cui riflettere in un epoca in cui sempre più l’uomo gioca a fare Dio.
Victor – La storia segreta del Dottor Frankenstein è presente nei cinema di Latina (Supercinema) e Formia (Del Mare Multisala).