La società Costruzioni Generali srl batte di nuovo cassa per la mancata possibilità edificatoria in via Quarto a Latina.
Sconfitto al Consiglio di Stato per la pretesa di un silenzio assenso relativo al secondo permesso a costruire richiesto per la costruzione della palazzina in via Quarto/quartiere R3, l’imprenditore Massimo Riccardo presenta al Comune un’altra richiesta di risarcimento danni per un importo complessivo di 7.509.394,91 euro. Una storia complessa.
Riccardo, amministratore unico e legale rappresentante della società Costruzioni Generali srl, questa volta avanza la nuova richiesta per danni subiti e subendi a seguito del provvedimento di annullamento in autotutela del 15 gennaio 2015 del permesso a costruire originario, rilasciato dal Comune il 20 ottobre 2014.
Il Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata il 7 gennaio 2019, si era espresso a suo sfavore in merito al secondo permesso a costruire richiesto dopo l’annullamento del primo a seguito del “difetto” della famosa particella 133 posta a compensazione perequativa quando era invece risultata già di proprietà del Comune. L’altro ieri, il Consiglio di Stato ha sospeso l’ulteriore ricorso per revocazione presentato dall’imprenditore in attesa di altro verdetto.
La nuova richiesta di risarcimento danni, per l’annullamento del permesso a costruire iniziale, è stata protocollata al Comune di Latina una decina di giorni fa: 7.429.049,01 per la società (valore aree cedute, costi dei lavori eseguiti, rimborsi agli acquirenti e ai promissari acquirenti, protesti cambiari, morosità mutui, mancato profitto eccetera); 80.345,90 per l’imprenditore (credito personale verso la società).
In pratica, dopo la sconfitta sul secondo progetto e in attesa del giudizio su ulteriore ricorso per revocazione, l’imprenditore non molla e riavvolge il nastro ripartendo dall’inizio. Un accerchiamento in carte bollate.