Il cantiere di via Ombrone non ha più i sigilli. Sono stati tolti questa mattina dagli agenti della polizia locale di Latina. La situazione però non è affatto sbloccata. La sentenza che ha assolto Marco Cervelloni, legale rappresentante della Corisma, del giudice del tribunale di Latina Puccinelli, ha concluso la vicenda a livello penale (salvo ricorsi).
Non lo è però a livello amministrativo. Pende infatti sull’edificio l’ordinanza di demolizione che non è stata annullata. “Non ho avuto rassicurazioni dal Comune di Latina – ha spiegato Cervelloni evidentemente deluso da questa amministrazione comunale – per questo dovremo comunque portare di nuovo la vicenda davanti al Tar per chiedere l’annullamento e poter finalmente terminare i lavori iniziati più di tre anni fa e bloccati con l’annullamento dei piani particolareggiati”.
“Avevamo avuto rassicurazioni dal sindaco, invece abbiamo dovuto attendere la sentenza penale e la vicenda non è ancora terminata. Siamo rientrati in possesso del cantiere, ma non possiamo ancora muovere una foglia”.
I problemi, per il palazzo in costruzione e per le tante famiglie che hanno acquistato gli appartamenti senza potersi poi trasferire, non finiscono qui. Il permesso a costruire, mai annullato dall’amministrazione comunale, è scaduto perché sono passati tre anni. La società, nonostante il sequestro, aveva chiesto una proroga, che però non era stata accolta dal Comune di Latina. Anche questa sarà una questione da risolvere, prima di poter vedere la palazzina finita.