Il tratto terracinese della Via Francigena del Sud rischia l’eliminazione ufficiale dal cammino europeo. A lanciare l’allarme è il Wwf con una nota indirizzata al sindaco di Terracina Roberta Tintari e all’assessore al Turismo Barbara Cerilli, sulla base delle ultime informazioni acquisite dal “Gruppo dei Dodici“, associazione di camminatori, presso la Regione Lazio.
“Il Gruppo dei Dodici ci fa sapere che in Regione non possono validare il tratto sulla cava nella zona della Torre del pesce, contenuto nella tappa Terracina-Fondi, e che se il Comune non realizzerà un’alternativa sicura Terracina sarà ufficialmente eliminata dal cammino ormai europeo della via Francigena, da Canterbury a Santa Maria di Leuca”, si legge nella missiva del Wwf Litorale Laziale e Wwf Litorale Pontino, a firma di Franca Maragoni.
La referente regionale del Wwf ci spiega che il tratto della cava presenta un rischio idrogeologico di livello 4 R e che il tratto a valle, rappresentato dall’attuale Appia che da Torre del Pesce arriva a Monte San Biagio è pericoloso per i camminatori. “Affinché Terracina rimanga nel percorso europeo è necessario che il Comune realizzi un tragitto di pochi chilometri in sicurezza a margine della sede stradale dell’Appia”, precisa Maragoni.
“La questione è stata sollevata più volte all’amministrazione comunale di Terracina e ora non c’è più tempo da perdere, fanno sapere dal Wwf sottolineando che l’esclusione di Terracina dalla via Francigena sarebbe penalizzante per la città sia da un punto di vista turistico che culturale.
“Stiamo assistendo da tempo ormai – si legge nella missiva – ad un sicuro bypass di Terracina da parte di comitive di camminatori che saltano la nostra città andando direttamente da Sonnino a Monte San Biagio. Anche il recente reality di Rai 3, Boez,
realizzato lungo la via Francigena ci ha evitato”.
Il rischio di esclusione per il Wwf è una grave evenienza che vanificherebbe quasi un quindicennio di passaggi per la città di comitive di stranieri e cittadini italiani e annullerebbe il lavoro in merito avviato da Emilio Selvaggi, uno dei Dodici, e portato avanti dall’associazione ambientalista con l’assistenza e l’accoglienza dei camminatori nel parco della Rimembranza.
“Sarebbe vanificato il tentativo, da parte nostra, di portare la città a livelli europei e mondiali nel campo del turismo lento ma di qualità; anche se i pellegrini cercano, come tali, sistemazioni economiche puntualmente poi tornano con amici e parenti nei più bei luoghi visitati per una vacanza anche di molti giorni, e nel tracciato della via Francigena la nostra città spicca per la ricchezza di bellezze naturali, storiche e archeologiche”, si legge nella nota indirizzata a Tintari e Cerilli.
“Non vogliamo pensare che in seno alla nostra amministrazione alberghino l’insensibilità e l’indifferenza. Riteniamo, quindi, urgente un intervento dell’Amministrazione comunale per rispondere operativamente alla richiesta della Regione Lazio realizzando un bypass del tratto ritenuto rischioso dall’Ente regionale”, è scritto nella parte finale della missiva.