La Corte europea dei diritti dell’uomo si è espressa sul ricorso presentato nei giorni scorsi per impedire lo sgombero nell’abitazione di Antonio Ciarelli in via Andromeda.
I giudici europei non hanno prorogato la sospensione dello sgombero, ma soltanto perché hanno appurato che i Servizi sociali di Latina hanno preso in carico l’intero nucleo familiare. Il Comune dovrà quindi trovare una soluzione abitativa alternativa alla casa simbolo della famiglia Ciarelli, compatibile con la situazione di salute dei tre occupanti e garantendo l’unità del nucleo familiare.
Definita la questione più urgente la Corte dovrà ora valutare l’equità del processo di sgombero. Gli avvocati Gaetano Marino e Carla Bertini avevano contestato, infatti, che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto attendere il pronunciamento del Consiglio di Stato prima di procedere a liberare la casa.
Ancora in decisione anche il ricorso sulla misura della confisca presentato del 2014.
Gli avvocati di Antonio e Giulia Ciarelli e di Giacinta Spada, Gaetano Marino e Carla Bertini, avevano adito la Corte europea per motivi urgenti, ottenendo una sospensione dello sgombero dettata dalle gravi condizioni di salute degli occupanti. Tutti e tre sarebbero infatti invalidi.