Sono stati aperti ieri, 3 ottobre, a Ventotene il workshop e seminari della Cisl di Latina “Sviluppare in Europa un’economia circolare per salvare il pianeta”.
L’incontro è iniziato con l’intervento del sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, che ha ricordato la storia e la vocazione europeista della sua isola, sottolineando ai tanti studenti presenti in sala come “ai giovani è data la possibilità di sognare di cambiare il mondo ma se manca questa possibilità, se manca questa dimensione del sogno si perde la caratteristica della giovinezza”.
I seminari di studi si svolgeranno fino al 6 ottobre. Al workshop di ieri hanno partecipato quadri sindacali, esperti e studenti provenienti dal liceo scientifico GB Grassi di Latina e dall’istituto tecnico Marie Curie di Napoli.
“Siamo tornati per il terzo anno consecutivo su quest’isola per parlare di sostenibilità, economia circolare, di qualità del lavoro – ha sottolineato il Segretario Generale della Cisl di Latina Roberto Cecere nel presentare gli ospiti ed i relatori della prima giornata di studi. – La questione ambientale è ormai al centro del dibattito in ogni angolo del pianeta grazie all’azione di una giovane come Greta Thumberg, che ha saputo scuotere così profondamente tante coscienze”.
Ad aprire i lavori è stato Nino Sorgi, coordinatore delle Attività internazionali della Cisl che ha parlato di Agenda 2030 come della chiave di volta per assicurare un futuro equo e sostenibile per tutti, ricordando, nel contempo, “il drammatico dilemma in cui si dibatte il sindacato intrappolato tra la necessità di tutelare il lavoro e quello di difendere l’ambiente”.
E’ importante rendersi conto “di come sia arrivato il momento di fare un profondo cambio culturale per uscire da questa alternativa attraverso una nuova posizione che deve vederci protagonisti. Serve una forte presa di coscienza sul tema dello sviluppo sostenibile già fortemente rilanciata dall’enciclica Laudato sì di Papa Francesco”.
Sorgi nel suo intervento ha insistito sul ruolo che le parti sociali dovranno avere in questa rivoluzione culturale auspicando che il lavoro documentale fino ad oggi elaborato in Cisl possa diventare “uno strumento di consultazione per i sindacalisti impegnati ai vari livelli nelle attività di contrattazione, ma per far questo serve una maggiore diffusione e condivisione delle esperienze all’interno dell’organizzazione, così come è necessario investire sulla formazione rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030”.
“Abbiamo bisogno – ha concluso Sorgi – di uomini e donne capaci di fare il loro lavoro avendo in mente questa visione complessiva, perché il rischio concreto che stiamo vivendo è che tra le giovani generazioni sia sempre maggiore il divario tra chi pensa di avere un futuro e chi si sta rassegnando a non averne nessuno”.