Uso di prodotti fitosanitari nelle aree urbane del Parco nazionale del Circeo: non c’è più tempo da perdere per una regolamentazione. L’ex consigliere comunale di Sabaudia Franco Brugnola dà un’accelerata alla sua iniziativa lanciata la scorsa settimana, consegnando lui stesso oggi al protocollo del Municipio della cittadina delle dune una proposta di regolamento comunale sull’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.
“Ho preso questa decisione – spiega – per accelerare i tempi, predisponendo uno schema di regolamento utilizzando in parte uno approvato dalla Giunta regionale del Veneto che oltre a limitare l’utilizzo nelle aree urbane dei fitofarmaci, vieta l’uso di erbicidi, obbligando gli operatori a eseguire pratiche alternative al diserbo. Come si ricorderà il 15 luglio scorso avevo inviato al Ministero dell’ambiente e per la tutela del territorio e del mare, alle Direzioni regionali ambiente e agricoltura, alla Provincia di Latina, al Comune di Sabaudia, all’Ente Parco, al Consorzio di Bonifica, alla Asl, all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle regioni Lazio e Toscana, ecc. una lettera per sollecitare interventi per ridurre l’inquinamento e la presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee dell’area del Parco nazionale del Circeo, oggetto di un recente rapporto dell’Ispra che gli ha assegnato un bollino rosso. In quell’occasione ho proposto che gli enti interessati (Comune, Parco, Provincia) presentino un progetto per ottenere un finanziamento europeo nell’ambito degli obiettivi ‘Horizon 2020’ per avviare un percorso condiviso con gli agricoltori della zona per sostenere (anche economicamente) la riduzione dell’uso dei pesticidi. In data 23 agosto ho poi inviato una nota ai Sindaci dei Comuni del Parco Nazionale del Circeo, oltre che al Presidente ed al Direttore generale dell’Ente Parco proprio per rappresentare l’opportunità di adottare un regolamento comunale per disciplinare l’utilizzo dei fitofarmaci nelle aree urbane ed in quelle frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”.