Buttarelli l’ha buttata lì, con nonchalance. Se sperava di sondare il terreno delle reazioni c’è riuscito. Eccome se c’è riuscito: mezza Latina è già in subbuglio. Laddove non c’è riuscita l’amministrazione di Giovanni Di Giorgi potrebbe riuscirci Latina Bene Comune in nome della continuità invocata dall’attuale assessore all’urbanistica quando ha affermato, giovedì scorso in Consiglio comunale, di caldeggiare il recupero dei piani particolareggiati annullati dal commissario Giacomo Barbato attraverso l’approvazione di corrispondenti varianti al Piano regolatore generale superando così l’illegittimità madre degli atti approvati in giunta anziché in Consiglio. Ma stiamo scherzando? No è tutto vero, a meno che la nuova amministrazione dica che l’assessore pluridelegato si sia espresso male o, in alternativa, che prenderà le distanze dalla politica urbanistica targata Cisterna.
Rispetto ai piani annullati da Barbato occorre chiarire che costituiscono sì delle varianti al Prg, per le quali sarebbe stato obbligatorio l’approvazione del Consiglio mentre sono stati approvati dalla giunta facendoli passare per nuovi Ppe conformi alla vigente pianificazione generale (vizio formale), ma che le stesse sarebbero frutto di falsificazioni della realtà (vizio sostanziale). Le delibere di annullamento, pubblicate all’albo pretorio il 24 maggio scorso, evidenziano diverse irregolarità, e tra queste il conteggio delle volumetrie già consumate e il calcolo della popolazione non comprovati da dati reali. Ed è per questo motivo che la soluzione prospettata da Buttarelli di “sanare” i piani con la procedura di variante ha fatto gridare allo scandalo. Quel principio della legalità a cui si è legata l’immagine di Latina Bene Comune, già minata da altre situazioni considerate tutt’altro che trasparenti (dicono chi siede all’opposizione), è apparsa all’improvviso nera come la pece. ““Facciamo davvero fatica a comprendere la decisione di riportare le famigerate varianti in Consiglio, scelta che segna una continuità con il passato e le vecchie decisioni tanto contestate in campagna elettorale dagli attuali amministratori”: ha attaccato ieri l’associazione Futura, sottolineando che proprio il “consumo zero” del territorio, uno dei cardini della campagna di Lbc, aveva portato molti cittadini a votare per il movimento civico al fine di fermare l’assalto edilizio alla città di Latina.
A notare con anticipo il cambio di rotta di Lbc, prima delle parole di Buttarelli, è stato il consigliere dem Nicoletta Zuliani in occasione delle linee di mandato presentate in Consiglio l’11 agosto scorso. E a testimonianza di ciò oggi ha postato un video che ripropone il suo intervento in aula in cui evidenziava l’intenzione del sindaco Damiano Coletta di riportare in Consiglio i piani particolareggiati nonostante lo stop di Regione e Prefetto Barbato. “L’assessore Buttarelli – commenta oggi Zuliani – ha ribadito nel Dup questa volontà: l’urbanistica ha bisogno di continuità”.
Nel video qui riproposto Zuliani afferma:”Dite di volerli riportare in Consiglio quindi vuol dire che – approvandoli in Consiglio avranno il “lasciapassare formale” che è mancato a Di Giorgi – quindi vanno bene così. La nostra città è, secondo quel Prg, “programmata” per dare abitazioni ad oltre 200mila abitanti. Noi siamo attualmente 120mila. Questo significa che noi abbiamo ancora delle cubature da assegnare, tantissime costruzioni ancora da fare; questo significa che abbiamo un giacimento di cubature (non necessarie) che potrebbe far gola al malaffare”.
Gli interrogati formulati dal consigliere del Partito democratico l’11 agosto scorso appaio oggi più attuali che mai, sollecitando il saldo delle cubature. “Quante ce ne sono rimaste? Quante cubature sono ancora da realizzare? Abbiamo già superato la soglia dei 120mila abitanti che siamo? Vogliamo un nuovo Prg (che significa rifare un calcolo delle cubature veramente necessarie alla nostra popolazione) oppure vogliamo finire di realizzare questo (con una valanga di cemento) e poi nel 2032 farne un altro?” Domande che meritano una risposta non più procrastinabile da parte dell’amministrazione guidata da Coletta, soprattutto dopo le esternazioni dell’assessore Buttarelli.
E a proposito di domande sull’urbanistica rimaste senza risposta, il Partito democratico attende che sia calendarizzata la mozione protocollata il 20 settembre scorso a firma di Zuliani, Massimiliano Carnevale e dal capogruppo Enrico Forte sulla pendenza al Tar da parte di alcuni costruttori interessati all’edificazione nelle aree oggetto del Ppe annullati. Mozione volta a conoscere gli indirizzi e i criteri che l’Amministrazione cittadina intende adottare per i sei Ppe annullati e a sapere se intenda costituirsi parte civile negli eventuali procedimenti amministrativi in sede di Tar.