Seconda commissione sulla variante Q3, secondo rinvio sulla variante R2: l’urbanistica a Latina occupa a tempo pieno la politica, mentre l’apparato tecnico non risponde perché assente alle convocazioni degli organi consiliari. La scorsa settimana in commissione Trasparenza, il dirigente dell’urbanistica Paolo Ferraro non c’era; oggi in Governo del territorio è risultato assente insieme al funzionario del Suap Stefano Gargano (non era stato ufficialmente convocato): “entrambi ammalati”, ha precisato la presidente Celestina Mattei.
Ed è proprio sulle assenze “tecniche” e quindi sui mancati chiarimenti volti a “capire” se le criticità sollevate dall’opposizione su questa complicata vicenda urbanistica e commerciale – per l’assessore al ramo Francesco Castaldo riconducibile a mere pratiche di edilizia – siano “valide” e quali siano le eventuali risposte degli uffici che la consigliera di Latina Bene Comune Maria Grazia Ciolfi ha chiesto la presenza dei tecnici o una loro relazione alle prossime commissioni sull’argomento. E quando si è trattato di mettere ai voti la richiesta del leghista Massimiliano Carnevale, la stessa consigliera Ciolfi si è astenuta, diversamente dal voto contrario espresso dai suoi colleghi di maggioranza.
Che cosa aveva proposto Carnevale? Aveva chiesto alla commissione Governo del territorio di esprimere un indirizzo rivolto alla giunta per il ritiro in autotutela dell’atto approvato il 28 dicembre 2018 alla luce dei numerosi rilievi. La maggioranza di Lbc, eccetto Ciolfi che si è astenuta, ha votato contro; favorevoli soltanto il proponente Carnevale e la consigliera Giovanna Miele di Forza Italia. Gli altri consiglieri presenti non sono stati chiamati al voto in quanto non componenti della commissione. Di seguito il video della votazione.
Questa in sintesi la conclusione della commissione in cui, contrariamente a quanto previsto all’ordine del giorno previsto dalla presidente Mattei, non è stato illustrato il progetto per il quale la società Green Building ha chiesto un permesso a costruire un immobile commerciale in Q3 a ridosso dell’hotel Garden. Al momento dell’apertura del file si è sollevato il dubbio che il progetto in istruttoria potesse essere reso pubblico.
Ma nel merito, in commissione Governo del territorio, l’opposizione è tornata a bomba su una procedura ritenuta lacunosa mentre la maggioranza ed in particolare l’assessore all’urbanistica Francesco Castaldo ha difeso a spada tratta la bontà della decisione della giunta di deliberare “una variante per le esigenze di un privato”, non comportando la stessa un ampliamento di volumetrie ma solo la presa d’atto di un vincolo, quello alberghiero, a suo dire ormai decaduto.
Il consigliere Carnevale ha messo in evidenza che il presupposto della delibera di approvazione della variante Q3 non corrisponderebbe alla realtà laddove si afferma che la stessa sia una presa d’atto della decadenza del vincolo alberghiero nato per un’esigenza di finanziamento: il finanziamento decennale è del 1977 ed è stato estinto nel 1987; quando successivamente è stato fatto il Ppe del comprensorio Q3, per l’area in questione era stata prevista una destinazione a verde privato vincolato; i titolari hanno chiesto che fosse invece prevista una destinazione alberghiera; l’osservazione è stata accolta nel 1990 e quindi la destinazione alberghiera è entrata a far parte del Ppe; trattasi di una destinazione urbanistica vera e propria e non di una destinazione motivata dal mutuo che all’epoca era stato già estinto. “Il presupposto della delibera è sbagliato”, ha insistito Carnevale.
Il consigliere Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, è tornato sulla carenza istruttoria dell’atto di giunta, sia in riferimento al vademecum della Regione sulle varianti puntuali semplificate, sia in riferimento a quanto previsto dal Piano anticorruzione del Comune. “Il segretario/direttore generale, nonché responsabile dell’anticorruzione, era presente al momento della deliberazione?”.
La consigliera Nicoletta Zuliani, del Partito democratico, ha messo a disposizione della commissione un documento attestante che la società, che ha presentato al Suap richiesta di permesso a costruire un edificio commerciale non inferiore a cinquemila metri quadrati, non ha ancora definitivamente acquisito la titolarità del fondo.
La consigliera Miele ha affrontato la questione sul piano politico mettendo in risalto il fatto che l’amministrazione, con questa variante, non si sia interrogata abbastanza sull’opportunità di permettere nuove superfici commerciali a due passi dal centro commerciale Morbella, pieno di locali chiusi, e il supermercato Carrefour. “Il Ppe Q3 era scaduto e voi lo avete riattivato con questa variante nel peggiore dei modi. E’ questa la vostra visione della città?” “Premesso che questa variante non esprime la nostra visione di città – ha replicato il capogruppo di Lbc Dario Bellini -, dobbiamo ammettere che la delibera 64 del 2013 che rappresenta il Piano commercio prevede nell’area in discussione attività commerciali”.
Nel corso della discussione non sono mancati battibecchi tra maggioranza e opposizione, come quello tra Zuliani e la consigliera di Lbc Marina Aramini. La prima ha attaccato, sostenendo che politicamente parlando un altro centro commerciale è l’applicazione di quanto di più vecchio è stato contestato, insistendo sulla domanda: qual è la visione di Lbc? A questo punto Aramini ha replicato: e qual è quella del Pd? E Zuliani: ma siete voi che state al governo di questa città e quindi è importante capire qual è la vostra visione. Aramini: ma voi ci avete chiesto i posti in giunta…