“A Coletta non interessa l’università, sembra che il futuro dell’ateneo pontino non lo appassioni più di tanto” afferma Nicola Calandrini, commentando la firma del protocollo d’intesa tra agenzia del demanio e La Sapienza di Roma per l’uso degli spazi dell’ex caserma funzionale “82° Fanteria”.
Infatti, secondo il capogruppo FdI-An al Comune di Latina, l’accordo che permetterà la nascita di un vero e proprio Campus universitario a Latina ha avuto come grande assente ingiustificato il Comune.
“Per la prima volta nella storia dello sviluppo dell’ateneo pontino – attacca Calandrini – l’amministrazione comunale non era presente, non si è interessata, e neanche si è sentita in dovere di andare a vedere che partita si stava giocando. E non serve certo affermare che la firma riguardava ‘solo’ Università e Demanio e che il Comune non c’entrava nulla, perché questo accordo di cessione per 19 anni di un bene demaniale al centro della città, (ex caserma 82esimo fanteria, poi campo profughi) è un punto importante di crescita dell’ateneo pontino che già oggi conta su oltre 5000 iscritti. Soprattutto è un’intesa destinata ad ampliare l’offerta universitaria diventando, nel contempo, anche una grande opportunità di recupero urbano. Il silenzio di Coletta è inquietante, è quasi aver abdicato a soggetti terzi scelte strategiche per la Latina futura”.
“Non va poi dimenticato – conclude Calandrini – che questo è anche un punto di arrivo di un percorso iniziato 30 anni fa con l’università nata per ‘investimento’ di Comune, Provincia e Camera di Commercio con il Cup (Consorzio per l’Università Pontina), e che si è concretizzata con scelte che hanno coinvolto molte amministrazioni comunali. Per la prima volta Coletta taglia questo cordone ombelicale. Questa assenza del sindaco è un fatto politicamente grave, amministrativamente senza senso, e la dimostrazione di un governo cittadino estraneo alla storia vera e al tessuto sociale della comunità.”
“Abbiamo apprezzato la decisione di realizzare gli alloggi per gli studenti e il punto di ristoro e abbiamo rilanciato proponendo all’ateneo l’apertura di due nuove facoltà universitarie qui a Latina fortemente radicate sul territorio”, fa sapere il sindaco Damiano Coletta in un’intervista rilasciata al Messaggero. “Abbiamo proposto – spiega il sindaco, l’istituzione della facoltà di Chimica-farmaceutica e di Agraria, spiegando che in entrambi i casi si andrebbe così a colmare un vuoto di offerta che ormai va avanti da diversi anni. E il Rettore si è mostrato favorevole all’accoglimento della richiesta e ci ha chiesto una relazione approfondita che stiamo preparando”.