Pietro Ialongo, un tecnico informatico di 40 anni residente a Cerro al Volturno, è stato condannato a 24 anni di carcere per l’omicidio di Romina De Cesare, sua ex fidanzata di 36 anni.
Il tragico femminicidio è avvenuto la sera del 2 maggio 2022 in via del Plebiscito, nel centro storico di Frosinone, dove la coppia continuava a vivere insieme dopo la fine della loro lunga relazione sentimentale.
L’arresto del killer avvenne a Sabaudia, dopo che lo stesso passò la notte in spiaggia dopo essere scappato dal luogo del delitto.
Il processo si è svolto davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Frosinone, presieduta dal giudice Francesca Proietti, assistita dalla giudice a latere Chiara Doglietto. I familiari della vittima e dell’imputato erano presenti in aula per l’ultimo atto del processo.
La lettura della sentenza è avvenuta intorno alle 15.30, con la condanna di Ialongo a 24 anni di carcere. La condanna tiene conto delle aggravanti degli atti persecutori, della relazione affettiva e del rapporto di convivenza. Tuttavia, sono state concesse delle attenuanti per l’atteggiamento collaborativo mostrato dall’imputato dopo l’arresto.
Gli avvocati di parte civile, Danilo Leva, Fiore Di Ciuccio e Maria Calabrese dell’associazione antiviolenza “Liberaluna”, hanno contestato le attenuanti, sostenendo che Romina era vittima di atti persecutori e di stalking da parte di Ialongo. Secondo loro, Romina temeva reazioni violente dall’ex fidanzato e cercava di assecondarlo per evitare situazioni pericolose. Tuttavia, nonostante i suoi sforzi per evitare conflitti, Romina è stata tragicamente uccisa.