Con circa 350 casi diagnosticati ogni anno il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne anche nella provincia di Latina (27% di tutti i tumori maligni). Oggi all’ospedale Goretti di Latina è stato presentato dal commissario straordinario della Asl pontina Giorgio Casati il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) il cui coordinamento è affidato alla dottoressa Susanna Busco. Si tratta di un approccio multidisciplinare.
Malgrado importanti progressi scientifici abbiano contribuito al miglioramento delle possibilità di guarigione e della qualità di vita, questa neoplasia rimane ad elevato impatto socio sanitario e il Pdta è fondamentale per la reale presa in carico della donna durante tutta la sua malattia.
Il percorso rappresenta il perno su cui ruotano gli interventi trasversali delle diverse professionalità e specificità cliniche il cui coordinamento logistico e temporale è fondamentale perché, dalla prevenzione alla diagnosi, al trattamento medico, radioterapico e chirurgico alla psico-oncologia al follow up, ciascuno fa la sua parte. “Lo sforzo che dobbiamo fare è non focalizzare l’attenzione sul singolo atto, ma sul percorso”, ha spiegato Casati.
Il percorso inizia dall’Unità senologica guidata dal dottor Fabio Ricci. Il senologo ha spiegato che con il Pdta la Breast Unit prende in carico la paziente affetta da tumore alla mammella che da quel momento sarà seguita dal pool di professionisti coordinati da Busco.
La realizzazione del percorso, nato nell’ambito di una più ampia progettualità aziendale che prevede un’impostazione della governance sanitaria fondata su processi e percorsi, ha previsto momenti di incontro e riflessione tra tutti gli operatori coinvolti nell’iter assistenziale, coordinati da professionisti che hanno sviluppato competenze nella metodologia di progettazione dei percorsi. Una particolare attenzione è stata posta all’ umanizzazione delle cure e alla comunicazione tra medico e paziente. La donna è coinvolta in prima persona nelle scelte diagnostico terapeutiche: vengono infatti condivise con lei le opzioni di trattamento, tenendo conto della sua età biologica, delle caratteristiche cliniche, attraverso un processo di partecipazione informata. Un ruolo fondamentale viene attribuito al Medico di Medicina Generale che rappresenta un punto di riferimento per la donna e un elemento di raccordo con i professionisti dell’Unità Clinica Multidisciplinare e i servizi territoriali.
Nel corso della conferenza stampa la dottoressa Gloria Fanelli del team del radiologo Carlo De Masi ha fornito i dati delle attività di screening relativi al 2016: effettuate 19.331 mammografie, 1.200 i casi approfonditi, 238 biopsie, riscontrate 86 lesioni benigne e 138 maligne, durante la campagna Nastro Rosa con 700 mammografie sono stati scoperti quattro tumori.