Il progetto di ampliamento dell’ospedale Goretti non soddisfa il neo consigliere regionale di Latina Angelo Tripodi. Presente l’altro giorno all’illustrazione del piano degli interventi da parte del manager della Asl Giorgio Casati, l’esponente della Lega oggi torna sull’argomento etichettando l’ampliamento del pronto soccorso “l’ennesima toppa di Zingaretti ad un’edilizia sanitaria oramai in piena decadenza a Latina e in provincia”. “Una decadenza – aggiunge – che come al solito pagano i cittadini e le comunità del nostro territorio”.
”Purtroppo – spiega -, il Goretti – struttura progettata e realizzata negli anni ’60 quando Latina raggiungeva appena la popolazione di 40.000 abitanti – oggi non risponde più agli standard di legge e di sicurezza previsti per un ospedale moderno e funzionale. Per non parlare poi delle criticità che sviluppa per l’ubicazione e il traffico generato”.
”Una situazione talmente evidente già 15 anni fa – ricorda Tripodi -, tanto che all’epoca – era il 24 giugno 2003 – la Asl e il Comune di Latina diedero vita al protocollo d’intesa ‘Ospedale Sicuro’ costituendo una commissione mista con i dirigenti dei due enti allo scopo di redigere, ognuno per la parte di competenza, un progetto di fattibilità per la realizzazione del nuovo ospedale. Nel documento redatto dai tecnici si evidenziava già in quegli anni che nella vecchia struttura del Santa Maria Goretti erano divenuti ampiamente inadeguati: gli standard tecnologici (impianti,sale operatorie,servizi diagnostici, servizi per l’emergenza/urgenza); gli standard di sicurezza (messa a norma e normativa antincendio); gli standard alberghieri (mq/posti letto/stanze degenza, servizi igienici); i percorsi interni/esterni con i sistemi di trasporto verticale. All’epoca anche la Regione convenne, visto l’enorme esborso economico necessario per adeguare una struttura vecchia come il Santa Maria Goretti, che sarebbe stato più utile costruire un nuovo ospedale. Il Policlinico di Latina venne approvato alla unanimità in Consiglio comunale, sotto il mandato del sindaco Vincenzo Zaccheo, da tutte le forze politiche, alla stessa maniera unanime venne approvato in Regione, raccolse il parere favorevole e incondizionato della Conferenza dei Sindaci e del presidente dell’ordine dei medici Giovanni Maria Righetti, oltre ad essere inserito nel piano socio sanitario della stessa Regione Lazio”.
Nella conferenza di presentazione del progetto di ampliamento, il direttore generale Casati ha precisato che il costo complessivo dell’intera ristrutturazione del Goretti è di 34 milioni di euro e che per realizzare un nuovo ospedale servono circa 500 milioni di euro.
Tripodi nel suo intervento odierno sottolinea che oggi il Santa Maria Goretti “è sempre più sovraccarico e sovraffollato perché deve rispondere alla domanda di salute di tutta la provincia”. “Si registrano – afferma – ulteriori carenze di posti letti, migrazioni sanitarie, tempi di attesa per prestazioni e ricoveri sempre più lunghi; questo progetto va portato avanti senza esitazioni e senza compromessi”.
”E’ evidente – attacca il leghista – che l’ampliamento di mille metri quadrati sbandierato in pompa magna dalla Asl, dagli esponenti regionali della sinistra e dal sindaco Damiano Coletta – che da medico coscienzioso invece di vantarsi per questo intervento dovrebbe conoscere le disastrose condizioni della struttura dove lavorava fino a due anni fa – è solo un’elemosina caritatevole che non possiamo rifiutare ma che pone solo un superficiale rimedio ad una situazione emergenziale che andrebbe affrontata in ben altro modo. L’incapacità di programmazione del centrosinistra oggi costringe le finanze pubbliche ad investire 34 milioni di euro in una struttura che dovrebbe essere invece rottamata. Se solo Zingaretti e la sua giunta – negli ultimi cinque anni di governo regionale – avessero davvero avuto a cuore la salute dei nostri concittadini oggi avremmo l’iter del progetto di finanza già avviato verso la conclusione con l’apertura dei cantieri.
Un progetto che non sarebbe costato un euro di fondi pubblici ma che poteva e deve essere realizzato sfruttando i volumi del Santa Maria Goretti e la proprietà regionale dell’area già individuata dal Comune, che lo stesso commissario prefettizio Nardone, il 14 maggio 2011 con variante urbanistica adottata con i poteri del consiglio comunale, legittimava nella destinazione d’uso per la realizzazione del nuovo ospedale. Mi meraviglia dunque che un politico ‘esperto’ come il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, che da tempo studia per ben altri ruoli di rilevanza nazionale, non sia a conoscenza degli atti dei suoi predecessori appartenenti anche al suo schieramento politico. Costruire col project financing voluto dalla Regione stessa, senza esborso di denaro pubblico, una struttura moderna a servizio della nostra comunità, in prossimità di una grande arteria stradale come la bretella di collegamento alla Roma-Latina, nell’area già individuata di Borgo Piave, è la soluzione per cui dovrebbero lavorare le forze politiche al governo del capoluogo e della Regione Lazio. Ne trarrebbe vantaggio tutta la città e tutta la provincia oltre alla facoltà di Medicina con la realizzazione di una forte integrazione tra università-ricerca ed ospedale”.
”Infine – conclude Tripodi – al posto del Santa Maria Goretti potrebbe essere realizzato un moderno quartiere universitario e di servizi che darebbe nuova linfa allo sviluppo e alla crescita di Latina e del suo centro cittadino. Se a Zingaretti piacciono le toppe, pensi a tappare le mille buche sulla Pontina e recepisca le istanze dei territori che governa: la Regione Lazio non è solo Roma, ma le province ne costituiscono parte fondamentale e vitale con i loro abitanti che non sono cittadini di serie ‘b’ che vanno ammansiti con un’elemosina ogni tanto”.