Trasporto pubblico locale, si procede a passo d’uomo. Non è colpa dei mezzi, né degli autisti ma di una guida fresca di patente. L’amministrazione del sindaco Damiano Coletta si muove con cautela sulle sabbie mobili, convinta di azzerare il rischio di sprofondare. Ma il guado del Tpl del capoluogo pontino appare ancora lontano.
Che fine ha fatto il bando per la nuova gestione? I mesi scorrono come i granelli del rosario e siamo già a marzo. Coletta era ancora candidato alla carica di primo cittadino quando, a pochi giorni dalle elezioni, entrò a gamba tesa “chiedendo” al commissario straordinario di Latina Giacomo Barbato che aveva già annunciato la definizione del bando, precisando le novità del servizio che ne sarebbe stato ad espletamento della gara, di soprassedere alla pubblicazione degli atti per lasciare che la nuova amministrazione potesse scegliere. Atti pronti all’uso, aveva lasciato Barbato, mai pensando che invece sarebbero rimasti nel cassetto. Atti da bruciare per i nuovi arrivati a palazzo, innamorati dell’Ato dei trasporti. Un percorso lungo e praticamente impossibile. Ma passeranno mesi prima del dietrofront maturata dalla consapevolezza di dover procedere a nuova gara, concedendo l’ennesima proroga all’Atral. Sotto stress gli uffici preposti, ridotti all’osso per dirottamento del personale in altri luoghi, che hanno dovuto predisporre nuovamente gli atti per un diverso corso di uno dei più importanti servizi della città. Ma la delibera ancora non si vede. Come mai? Quale ostacolo impedisce alla giunta di chiudere il cerchio? E’ solo una questione di cauta lentezza?
Dal capolinea non è mai partita neanche l’iniziativa finalizzata ad un migliore ed efficiente controllo del servizio. Se ne lamenta la proponente, la consigliere dem Nicoletta Zuliani, che a settembre 2016 aveva protocollato una mozione per l’istituzione di un numero whatsapp e una email non pec per le segnalazioni dei disservizi inerenti il Tpl da parte dei cittadini. “Mozione poi fatta ritirare – spiega l’esponete del Parto democratico – perché si riteneva più congruo un passaggio in Commissione trasporti”. Un giro fatto a tutto tondo tanto che l’organo ha licenziato, all’unanimità, una proposta concreta trasmessa agli uffici di competenza. “Ma ad oggi niente. Io non ho saputo più nulla – commenta Zuliani -. Eppure non deve essere difficile attivare un numero di WhatsApp e attivare una casella e-mail… Un adolescente è in grado di farlo in pochi minuti”. Un gioco da ragazzi che evidentemente non si concilia con la il governo. Eppure qualcuno, appena insediato, aveva detto di essere pronto a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Il consigliere Zuliani ha annunciato oggi una nuova interrogazione sull’argomento, per chiedere all’assessore al ramo Gianfranco Buttarelli quale sia l’impedimento all’istituzione di un numero whatsapp e una email non pec per le segnalazioni dei disservizi inerenti al Tpl da parte dei cittadini.
“Il controllo dei servizi dati in affidamento a terzi – scrive Zuliani nell’interrogazione – è maggiormente efficace qualora effettuato anche dagli utenti finali. Numerose sono le segnalazioni che arrivano all’ufficio mobilità attraverso gli utenti stessi che sono costretti a recarsi personalmente negli uffici per le segnalazioni. La maggior parte delle segnalazioni non arrivano a destinazione per motivi legati alla inconciliabilità dei tempi e alla difficoltà di potersi recare di persona per segnalare un qualsivoglia disservizio, il che fa pensare che queste siano di gran lunga più numerose di quelle giunte negli uffici. L’ufficio mobilità non dispone di un numero sufficiente di operatori per poter effettuare un controllo completo, minuzioso e metodico. Nel primo trimestre 2016, ad esempio, grazie alle segnalazioni, si è potuto comminare sanzioni al gestore del servizio Tpl per circa 12mila euro regolarmente entrate nelle casse comunali. Successivamente al primo trimestre le segnalazioni sono diminuite presumibilmente anche grazie all’efficacia delle segnalazioni e conseguenti sanzioni, imponendo al gestore una maggiore attenzione verso gli obblighi contrattuali. Non esiste allo stato attuale una ‘linea diretta’, da tutti accessibile, per la denuncia di disservizi”. Un semplice whatsapp forse è troppo veloce per il Tpl di Latina.