La tragedia di oggi a Latina, lungo l’Appia, costata la vita ad un 56enne di Roma, per la Lega riaccende i riflettori sulla sicurezza stradale davanti alle scuole.
A prendere la parola per il Carroccio è il consigliere comunale Vincenzo Valletta: “Non possiamo mettere da parte né sottovalutare il tema della sicurezza dei nostri figli e di chi opera e insegna nelle scuole. È il caso appunto della scuola primaria di Tor Tre Ponti dove è stato disposto un divieto di ingresso e parcheggio negli spazi scolastici costringendo i genitori degli alunni a posteggiare e sostare nel parcheggio della chiesa e sull’Appia con i rischi dell’attraversamento di una sede stradale ad alta percorrenza e con una grave percentuale di incidenti, anche mortali come nel caso di questa mattina”.
Per il consigliere della Lega lo stesso discorso vale per il plesso scolastico della Chiesuola che si affaccia su una strada provinciale ad alta percorrenza e che è privo di spazi di parcheggio adeguati per la sicurezza di chi ogni giorno si reca a scuola.
“Proprio in quest’ottica – afferma Valletta – assume dunque ancor più rilevanza la denuncia del coordinatore cittadino della Lega, Armando Valiani, che qualche giorno fa sottolineava come molte scuole di Latina non sono ancora del tutto pronte ad accogliere il rientro degli studenti. In diversi plessi permangono criticità non affrontate in maniera tempestiva che rischiano di penalizzare l’inizio dell’anno scolastico, problematiche alle quali ogni anno si cerca di porre rimedio in qualche modo mai però in maniera definitiva. Problematiche a cui si aggiunge evidentemente anche l’assenza di spazi adeguati per accompagnare in sicurezza i nostri figli a scuola”.
La Lega dunque “torna con forza a chiedere un cambio di passo per l’edilizia scolastica sul territorio di Latina avanzando la ricetta giusta affinché le problematiche vengano risolto una volta per tutte”. Per Valletta, in continuità con quanto affermato da Valiani, “serve un piano straordinario di manutenzione e/o ristrutturazione degli edifici scolastici che preveda, a rotazione, l’intervento sull’intero edificio scolastico, mantenendo chiaramente gli interventi in emergenza”.
“Questo – conclude – consentirebbe, una volta entrati a regime, di ridurre al minimo i provvedimenti effettuati per emergenze, che sono molto costosi e solamente tampone, quindi non risolutivi. Un piano che abbia delle scadenze ben precise e degli obiettivi altrettanto chiari per consegnare ai nostri studenti, ai docenti e a tutto il personale scolastico, ambienti sicuri, sani e organizzati al meglio e consentire così uno sviluppo dei programmi senza intoppi”.