Un altro finanziere suicida. La tragedia questa mattina a Gaeta all’interno della caserma Bausan dove un maresciallo capo della Finanza di Mare si è sparato con la pistola di ordinanza, ferendosi gravemente. Il militare, 46 anni del luogo, è deceduto al San Camillo di Roma dove era stato trasportato in eliambulanza in condizioni disperate; al suo ingresso al pronto soccorso il cuore aveva già cessato di battere.
Sulla natura volontaria del drammatico episodio non vi sarebbero dubbi. Nell’immediatezza del fatto si era ipotizzato anche il colpo potesse essere partito accidentalmente dalla pistola del 46enne. Con il trascorrere delle ore, tuttavia, si è rafforzata la prima angosciante ipotesi, quella del suicidio, l’ennesimo tra le forze dell’ordine.
Sulla lunga scia di suicidi in questo ambito, l’altro ieri alla Camera, era intervenuto a fine seduta il deputato del Sud Pontino Raffaele Trano, del Movimento Cinque Stelle, lanciando un grido dall’allarme: 40 suicidi nel comparto sicurezza dall’inizio dell’anno, il doppio di quelli del 2018. “Dietro il suicidio di un militare non c’è uno scherzo del destino, c’è ma un grido di auto da parte di chi sta vivendo situazioni delicatissime. Siamo chiamati a rispondere in fretta prima che quel grido si spenga per sempre”.
Il deputato pontino ha voluto sensibilizzare l’aula sul grave problema chiedendo misure di prevenzione in linea con quelle suggerite dall’Associazione dei finanzieri e dall’Osservatorio nazionale per i diritti e la salute dei militari e delle forze dell’ordine.
Trano alla Camera ha ricordato anche gli ultimi tre suicidi che hanno riguardato la Guardia di Finanza del Sud Pontino nell’ultimo anno: due finanzieri di Gaeta che si sono tolti la vita in provincia di Bologna e un finanziere di Formia suicida a Cremona. Mai avrebbe immaginato che arrivasse il quarto in così poco tempo.