Tonino Pallozzi, 35 enne di Fondi, è finito di nuovo in manette. Accusato di gestire una gang dedita al traffico di droga, è stato arrestato in forza ad ordinanza di custodia cautelare insieme ad altre nove persone dalla Polizia di Trieste. L’operazione “La Veloce” condotta dalla Squadra Mobile del capoluogo giuliano è scattata a seguito di un’indagine durata un anno e che vede implicate in tutto 22 persone.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Trieste, è risultata molto complessa e ha portato al sequestro di 30 chili di hashish, mezzo chilo di cocaina e due etti di eroina, oltre a danaro contante per circa 10 mila euro. L’indagine ha consentito di disarticolare un gruppo di soggetti che avevano organizzato una vasta rete di importazione di sostanze stupefacenti.
“La droga – ha spiegato Marco Calì, dirigente della Squadra Mobile di Trieste – giungeva dal Lazio e dalla Campania, dove gli spacciatori avevano precisi contatti anche perché originari di quelle regioni”. Ai vertici dell’organizzazione il 35enne di Fondi e un 27enne napoletano. A loro, per la confezione della droga – secondo quanto accertato dagli inquirenti, come riferisce l’Agenzia giornalistica Italia – si affiancava una 60enne cittadina serba, arrestata, che metteva a disposizione la propria abitazione triestina per depositare temporaneamente lo stupefacente e poi per il confezionamento delle dosi. Proprio nel suo appartamento gli investigatori hanno rinvenuto una valigia con 8 chilogrammi di hashish pronto per l’uso. Secondo Calì’ “sono stati recisi i gangli essenziali dell’organizzazione, anche se le indagini proseguono con la collaborazione della Polizia slovena. Proprio oltreconfine il 35enne aveva anche affittato un appartamento per poter meglio organizzare i suoi traffici con una attività di pendolarismo tra Lazio e Campania”.
Tonino Pallozzi, con precedenti per droga e rapina, era stato arrestato nel 2011 insieme al altri due fondani e un lenolese, per detenzione e porto in luogo pubblico di una pistola, danneggiamento, minaccia aggravata a pubblico ufficiale ed esplosioni pericolose, ovvero spari contro l’auto di un ispettore di Polizia. Dopo qualche anno di carcere era tornato in libertà.