Aumentano passeggeri e prezzi. In vigore dal primo gennaio le nuove tariffe per il servizio di trasporto pubblico locale di Latina ed è già polemica.
Gli utenti si sono accorti che il ticket è passato da 80 centesimi a un euro e 20: “Si dice aumento del biglietto e non rimodulazione della tariffa”, commenta una donna appena scesa dall’autobus sbuffando, in pieno centro a Borgo Santa Maria. La stessa però avrà la possibilità di abbonarsi per tutto l’anno, per un costo complessivo di 286,70 euro. Possibilità sconosciuta fino al 31 dicembre scorso. “E che regalo è? La convenienza è solo per chi utilizza il pullman tutti i giorni lavorativi dell’anno; se stai una settimana al letto con la febbre ci hai già rimesso”, sbotta la passeggera.
Torna così di attualità la delibera della giunta municipale numero 363 del 28 novembre 2019 che, con il parere favorevole della commissione Trasporti, ha operato la “rimodulazione” delle tariffe entrate un vigore dal primo gennaio 2020. Fino a fine mese possono essere utilizzati i biglietti acquistati in precedenza, dopodiché la scorta potrà essere sostituita fino al 28 marzo pagando la differenza. Valevoli fino alla loro scadenza gli abbonamenti effettuati prima dell’entrata in vigore del nuovo regime.
Il biglietto per la corsa semplice passa da 80 centesimi a 1,20 euro; il biglietto valevole 100 minuti passa da 1,20 a 1,40; l’acquisto del biglietto a bordo passa da 1,50 euro a 2,30. Inalterati i prezzi degli abbonamenti, mensile semplice 34 euro (resta prevista l’agevolazione per categorie protette, over 65 e studenti) e mensile per una linea 25 euro.
La delibera prevede inoltre alcune novità: l’introduzione del carnet di 10 biglietti al prezzo di 10,80 euro e dell’abbonamento annuale per un importo di 286,70 euro (143,35 euro per categorie protette, over 65 e studenti) e l’introduzione di sistemi di vendita tecnologici (Mobile Ticketing). Per i cittadini “over 65” titolari di redditi Isee inferiori a 10.000 euro, verrà mantenuta l’esenzione totale. Un passo indietro sull’acquisto a bordo dei biglietti: a parte l’aumento di oltre il 53% della tariffa, l’obiettivo è quello di scoraggiare questo tipo di acquisto perché “inevitabilmente determina per il disbrigo delle procedure conseguenti ritardi sulla tabella di marcia”.
La domanda è: perché è stata effettuata la rimodulazione delle tariffe?
“Risulta necessario procedere ad una rimodulazione del sistema tariffario che abbia come unico obiettivo quello dell’efficientamento del servizio – si legge nella delibera -, e che tenga in considerazione le mutate esigenze dell’utenza anche in relazione al notevole progresso tecnologico degli ultimi anni; tale rimodulazione non potrà non prendere in esame un ampliamento dell’offerta della tipologia di ticket, nuovi metodi di fruizione del servizio, agevolazioni per particolari categorie di utenti, con obiettivi di agevolare l’utilizzo sistematico e non occasionale del mezzo pubblico; tale esigenza scaturisce peraltro anche dalla analisi dei dati a disposizione degli uffici, dai quali emerge un rilevante aumento del numero di utenti trasportati e conseguentemente un importante aumento dei titoli venduti”.
L’operazione “rimodulazione” tariffaria del Tpl di Latina, operata dalla giunta del sindaco Damiano Coletta, è stata supportata dallo studio effettuato dal Centro di Ricerche e Servizi per l’Innovazione Tecnologica Sostenibile (Cersites) dell’Università La Sapienza di Roma, nella persona del professor Luca Persia.
Il servizio di Tpl è gestito dal primo luglio 2018 dalla Csc Mobilità che con la sua offerta commisurata alle tariffe appena abrogate ha vinto una gara d’appalto europea. L’aumento delle tariffe incide sugli atti di gara? Incide nelle entrate del gestore? Un piccolo esempio può rendere l’idea: nel secondo semestre del 2018 la Csc Mobilità ha venduto 488.000 biglietti semplici, incassando 390.400 al prezzo di 80 centesimi a biglietto; lo stesso numero di biglietti (non prevedendo alcun incremento) al prezzo di 1,20 euro fa 585.600 euro, 195.200 euro in più per una sola tipologia di biglietto.
“Da primo gennaio nuove agevolazioni”, informa la Csc Mobilità sul sito istituzionale. Agevolazioni per chi?