Rilanciare Terracina con la cultura, la messa a sistema del patrimonio storico, artistico e paesaggistico, e con una nuova e reale gestione dei propri gioielli. E’ questa la ricetta del candidato sindaco Alessandro Di Tommaso, sostenuto da Pd e Terracina 2026.
Il convegno in concomitanza con gli Stati generali del Turismo
In occasione dell’apertura degli Stati generali del Turismo-Visioni e strategie di sostenibilità – Pietrarsa (Napoli) il 7, 8 e 9 aprile – che si concluderà a luglio con l’approvazione del Piano Strategico Nazionale, l’aspirante sindaco la sua coalizione hanno voluto organizzare a Terracina il convegno “Cultura e Paesaggio” per fare il punto sulle prospettive della città, con il contributo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il deputato Sesa Amici, e di Emanuele Niro, esperto in tecnologie della comunicazione. L’evento si è tenuto sabato, 9 aprile, presso il Beach Bar di Terracina.
Terracina, crocevia di milioni di turisti
“Ci siamo trovati tutti d’accordo – ha commentato Di Tommaso a margine dell’evento – nel sostenere che Terracina, candidata ad essere inserita nel Patrimonio dell’Umanità, per la sua storia e per il suo ricco patrimonio di beni culturali, nonché per il suo ambiente, ha tutte le potenzialità per ergersi a ruolo di capofila del turismo e della cultura per la provincia di Latina. La città non si deve accontentare di piccoli progetti, deve uscire dal proprio isolamento e tessere con il territorio circostante le fila di quello che è il grande flusso turistico che da Roma, ogni anno, si sposta a Caserta e Pompei. I dati del 2015, raccolti dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, relativi al numero dei visitatori dei musei e nei luoghi di cultura statali, hanno fatto registrare un incremento rispetto all’anno precedente. Numeri importanti che vedono la regione Lazio, con quasi 20 milioni di visitatori e un introito di 62milioni di euro al primo posto nel contesto nazionale; al secondo posto c’è la Campania con 7milioni di visitatori e 35 milioni di euro di incassi. Terracina si trova a metà strada tra le meraviglie della capitale e le bellezze partenopee. Non dico una novità. Dico però che possiamo fare in modo di convogliare una parte di questo flusso qui da noi, per visitare la cattedrale, il tempio di Giove, i nostri musei. Si può fare e si deve fare”.
Il marketing e le tecnologie
Secondo il candidato sindaco per intercettare il grande flusso e condurlo in città occorre utilizzare le politiche di marketing e le nuove tecnologie. “La creazione di Brand Territoriali – spiega – è da stimolare per la promozione dell’identità territoriale al fine di favorire l’incoming ed intercettare i grandi flussi turistici. I Sistemi Mobile, sostenuti dalle tecnologie NFC, degli IBeacon della “realtà Aumentata”, vanno sostenuti per la fruizione dei nostri beni culturali”.
La casa della cultura
Il convegno di sabato ha dato a Di Tommasso anche l’opportunità per ribadire la sua posizione e quella di Pd e Terracina 2026 rispetto alla Casa della Cultura: “Un progetto che vogliamo e dobbiamo sostenere per la riqualificazione del quartiere Arene, diventato negli anni luogo vocato alla formazione dei giovani e che certo non ha bisogno dell’ennesimo centro commerciale”.
Il treno da prendere a Terracina
“Il Governo, è notizia di ieri – ha concluso – è pronto ad investire un miliardo di euro sui beni culturali per rilanciare il turismo. E’ questo il treno che qui a Terracina dobbiamo prendere”.