Il dato tratto è che Damiano Coletta torna ad essere sindaco della città, ma la partita sembra ancora più dura di quanto ha vinto il ballottaggio. La manciata di voti, per cui Vincenzo Zaccheo non ha ottenuto il quorum e la vittoria al primo turno, ha esacerbato ulteriormente gli animi, prefigurando un confronto accesso a partire dal prossimo consigli comunale, come naturale proseguimento della campagna elettorale di questa estate.
Forte note critica del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Latina, il senatore Nicola Calandrini. La crescita di FdI, primo partito cittadino nella colazione del centrodestra (15.5% sulle 116 sezioni complessiva e 18% nelle 22 sezioni tornate al voto), a sua volta passata dal 53% al 54,5%, sono per Calandrini: “Un avviso di sfratto a Damiano Coletta che oggi festeggia sentendosi nuovamente sindaco di Latina. La verità è che non aveva una maggioranza prima, e non ce l’ha neanche adesso. Il centrodestra non potrà che sfiduciarlo, perché questo è quello che ci chiedono gli elettori con il voto di ieri..“. Rincara la dose l’europarlamentare FdI Nicola Procaccini: “Sono surreali le dichiarazioni di giubilo di Nicola Zingaretti ed Enrico Letta sul risultato elettorale di Latina, dove il candidato di centrodestra, Vincenzo Zaccheo con il 60,5% dei voti ha quasi doppiato Damiano Coletta, e dove i consiglieri di centrodestra saranno 20 su 33. La verità è che la città di Latina ha sfiduciato Damiano Coletta“.
Più pacato l’intervento del segretario provinciale PD Omar Sarubbo, che sottolinea: “La
volontà dei cittadini di proseguire con il progetto amministrativo di Damiano Coletta Sindaco e lasciarsi alle spalle la crisi economica e sociale nella quale ci siamo trovati, nostro malgrado, tutti immersi. Questo ulteriore voto merita grande rispetto e l’unico modo per onorarlo è deporre le armi della contesa elettorale e metterci tutti al servizio della città“.
Di seguito i dati definitivi dello scrutinio.