Il Tribunale di Latina ha archiviato la denuncia della Cedis Izzi nei confronti della Uiltucs Latina che negli anni del caso del giudice Lollo a Latina, manifestò a tutela dei tanti lavoratori diretti ed indiretti che subirono le ripercussioni del tanto discusso concordato, dal sindacato sempre dichiarato “anomalo e pieno di interrogativi”.
L’ordinanza del Tribunale di Latina, arrivata prima di Natale, rigetta l’opposizione all’archiviazione presentata dall’azienda sostenendo “che ricorrono tutti gli elementi previsti dalla giurisprudenza per ritenere la condotta scriminata trattandosi di notizia veritiera, con rilevanza di carattere sociale”.
Archiviata con lo stesso provvedimento, firmato dal giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, anche la denuncia sempre per diffamazione, nei confronti degli organi di informazione.
“Come segreteria Uiltucs Latina – ha commentato il segretario provinciale della Uiltucs, Gianfranco Cartisano – corre l’obbligo evidenziare che oltre alla querelle nei nostri confronti, tali imprenditori denunciarono anche media ed organi di informazione, per noi della UIltucs Latina decisione incomprensibile ed inaccettabile, alla quale viene l’obbligo di dare spazio e la giusta considerazione.
Nel ribadire che in quei giorni fu data la giusta informazione, credo che in ordine al diritto all’informazione si può affermare che quando vengono fornite notizie vere che hanno anche una notevole rilevanza a livello sociale non può mai essere censurato il comportamento di chi le diffonde in modo serio ed onesto, nell’esclusivo interesse della collettività. Come riconosciuto da questo dispositivo la libertà di informazione deve essere sempre garantita perché è un diritto sancito dalla nostra Costituzione”.
“Come Uiltucs Latina – ha continuato Cartisano – continueremo a sostenere i tanti lavoratori che chiedono dignità e lavoro, manifesteremo, sciopereremo nonostante le denunce di alcuni imprenditori che invece di cercare soluzioni adottano altri percorsi. Le denunce non ci spaventano. Ricordiamo anche l’archiviazione della denuncia dell’imprenditore che deteneva il marchio Eurospin, che a fronte delle manifestazioni di protesta denunciò la nostra categoria insieme a tutti i lavoratori”.
Il terremoto che colpì il tribunale di Latina, con l’arresto del giudice Antonio Lollo e alcuni commissari giudiziali, il 20 marzo 2015, ebbe chiaramente conseguenze anche per gli ex lavoratori licenziati che attendevano la concretizzazione dei concordati accettati dal Tribunale.
Tra questi c’erano anche gli ex dipendenti della Cedis Izzi, di Fondi. “Tutti i lavoratori della Cedis – dichiarò all’epoca Cartisano – sono confusi perché vedono allontanarsi la soluzione alle loro problematiche. Pensavano prima dell’estate, dopo la vendita di alcuni immobili prevista nel concordato, di avere almeno una parte delle spettanze. Quanto accaduto, invece, allungherà probabilmente i tempi e la sofferenza di questi lavoratori, ma anche dei creditori imprenditori che pure sono in difficoltà”. Gli ex dipendenti riuscirono a prendere almeno il Tfr soltanto nel dicembre del 2015.
Sempre in quei giorni Cartisano denunciò alcuni fatti che alla luce dell’operazione acquistavano tutto un altro significato, come quando uno dei commissari giudiziali arrestati gli chiese di tenere un basso profilo della vicenda e di non dare informazioni alla stampa che avrebbe “soltanto creato confusione”.