Prende forma il modello di welfare che il partito democratico di Terracina promuove come proposta di governo in vista delle prossime elezioni amministrative. Dopo l’intervento sull’assistenza domiciliare del candidato sindaco Alessandro Di Tommaso, oggi è il coordinatore locale del partito a fare il punto. “L’obiettivo – afferma Ivano Giuliani – è superare un modello di politiche sociali che arrivano solo alla fine, quando c’è da mettere una pezza e riparare un danno, per approdare a un welfare moderno che crea contesti e opportunità di crescita personale e comunitaria”. Nel segnalare la fragilità dell’attuale sistema di welfare, “a causa della frammentarietà degli interventi, disomogeneità sul territorio, spazi di sovrapposizione tra i livelli istituzionali in alcuni ambiti mentre altri restano drammaticamente scoperti, rigidità e centralismo nel soddisfare i bisogni sociali”, il segretario democratico Giuliani illustra ciò che insieme ai protagonisti del terzo settore il Pd di Terracina vuole costruire. Il modello si basa su tre punti.
Allineamento delle politiche sociali al Piano
Il primo riguarda l’allineamento delle politiche sociali dell’Ente al Piano sociale regionale, “strumento di indirizzo e programmazione triennale delle politiche sociali – aggiunge Giuliani – che la Regione adotterà con il contributo di enti locali e terzo settore”.
Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni
Il secondo, invece, riguarda “la definizione, secondo le linee guida stabilite dalla Regione, dei livelli essenziali delle prestazioni sociali che l’Ente è tenuto ad erogare”. Il coordinatore locale del Pd sottolinea che tale “operazione (la definizione dei livelli essenziali, ndr) che ad oggi non è mai realizzata, andrebbe effettuata attraverso l’istituzione del punto unico di ascolto (Pua) sociale per la rilevazione delle fragilità, servizio sociale professionale, segretariato sociale per favorire l’accesso ai servizi, pronto intervento sociale per le situazioni di emergenza, servizio di assistenza domiciliare per soggetti e nuclei familiari con fragilità sociali, elenco e classificazione delle strutture residenziali e semiresidenziali presenti sul territorio”.
Gestione associata dei servizi
Il terzo punto del modello welfare del Pd di Terracina consiste nel rafforzamento della collaborazione con il distretto sanitario prevedendo meccanismi per incentivare Comune e Distretto alla gestione associata dei servizi. “Approdare a un sistema integrato nel quale politiche sociali, formative, sanitarie, lavorative, abitative, di tutela dei diritti e delle pari opportunità – spiega Giuliani – costruiranno una rete capace di offrire risposte organiche ai bisogni delle persone”.
La collaborazione indispensabile
Tre punti per far funzionare al meglio le politiche sociali nella città di Terracina. “Tutto ciò – conclude Giuliani – non lo realizzeremo da soli, sarebbe infatti presuntuoso e improduttivo, ma attraverso la stretta collaborazione con tutti gli altri soggetti istituzionali, Asl e distretto socio-sanitario, altri comuni del territorio, associazioni e le loro reti di relazioni formali ed informali, dotate delle competenze necessarie per supportare l’Ente e mettere al centro la persona piuttosto che i servizi”.