I dubbi sul restauro di piazza Santa Domitilla a Terracina, già sollevati nei giorni dell’inaugurazione, fanno parte ora di una dettagliata denuncia inviata al commissario prefettizio del Comune, al comandante della Polizia Locale, alla Asl, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici del Lazio dal comitato cittadino pro tempore del centro storico alto di Terracina. Nell’esposto si evidenziano aspetti di degrado igienico-sanitario, di insicurezza per la mobilità e di pregiudizio per il decoro e la fruibilità del contesto archeologico, architettonico e paesaggistico del sito.
La colonia felina
Per il comitato “le condizioni di garanzia igienico-sanitaria del sito risultano attualmente del tutto insufficienti, incontrollate e pericolose per i cittadini, le famiglie, i bambini e i turisti che frequentano sempre più numerosi l’area, oltre che per i residenti e gli esercenti che vivono e lavorano nella zona, a causa degli escrementi prodotti dalla colonia felina presente e disseminati ovunque”. “Tali escrementi, di feci e urina – si legge nella denuncia -, a cui vanno aggiunti gli escrementi dei continui rigurgiti che i gatti riversano ovunque poiché sovralimentati, emanano un forte e cattivo odore, reso ancor più insopportabile dalle temperature estive, mentre rimangono costantemente abbandonati i contenitori di alimenti per i gatti, come rifiuto indiscriminato di umido e secco”. In base all’esposto, inoltre, l’alimentazione dei gatti avverrebbe alla presenza degli utenti della piazza in una condizione di promiscuità che non tutela, adeguatamente, né gli animali né i cittadini. “Questa situazione, pertanto – si legge ancora -, insieme al pericolo igienico-sanitario, procura un evidente disagio ed una oggettiva difficoltà sociale ed economica per i residenti, per le attività ricettive e turistiche e per le famiglie che frequentano il luogo, essendo la presenza della colonia felina qui insediata del tutto incompatibile con le nuove destinazioni d’uso pubblico della piazza Santa Domitilla (ingresso al Museo del Palazzo della Bonificazione Pontina, manifestazioni, concerti musicali, visite culturali, attività di pubblici esercizi).
La fontana monumentale
A contribuire alla scarsa igiene delle pizza, secondo il comitato del centro storico alto di Terracina, è anche la fontana monumentale, ricollocata di recente al centro della piazza “in modo sbagliato e senza il necessario e corretto intervento di restauro autorizzato dalla Soprintendenza competente (come segnalato a suo tempo dall’Archeoclub d’Italia/Sede di Terracina, con nota del 26 maggio 2015). Attorno al piedistallo una zona “umida e viscida, sporca e con il pavimento bagnato di continuo, dunque scivolosa e pericolosa per l’ordinario rifornimento dell’acqua pubblica da parte dei cittadini, oltre che di scarsa igiene”. “Va peraltro aggiunto – è scritto nella denuncia – che l’area della piazza, in particolare il lato est, manca delle previste e necessarie panchine per la seduta dei cittadini e per il completamento dell’arredo urbano, tanto da rendere la zona marginale, con inevitabile deposito di sporcizia e scarsa pulizia”.
La mobilità insicura
Per il comitato del centro storico alto, infine, si sarebbero venuti a creare evidenti situazioni di disagio e insicurezza a seguito della scarsa manutenzione del pavimento e delle cunette laterali (distacchi del manto d’asfalto, deterioramento, mancanza di porzioni pavimentali, dissesto dei sampietrini laterali) nel tratto tra Salita Annunziata e l’ingresso della piazza. “La segnaletica non viene rispettata – si legge nell’esposto – e il continuo parcheggio selvaggio degli autoveicoli e motoveicoli (molto spesso di impiegati comunali con mezzi propri o di servizio) determina condizioni di insicurezza e di pericolo per le persone e le cose, rende difficile l’esercizio delle attività commerciali della via, produce inquinamento atmosferico e acustico e, soprattutto, impedisce una corretta fruizione dei monumenti del sito da parte dei cittadini, dei turisti, delle scolaresche e dei visitatori in genere. Tale tratto è oggi regolato da un divieto d’accesso e da un divieto di sosta con rimozione, i quali, come già detto, vengono sistematicamente violati, impedendo, tra l’altro, oltre che l’ordinaria manutenzione e pulizia stradale, l’ingresso dei cittadini alla stessa piazza (il posizionamento del segnale di divieto d’accesso all’ingresso della piazza, peraltro, risulta del tutto inutile ed antiestetico per lo spazio e l’architettura del sito)”.
Le richieste del comitato
Il comitato quindi chiede ai destinatari dell’esposto di delocalizzare la colonia felina in un altro sito, adeguato con la tutela degli animali protetti, ripristinando condizioni di garanzia e sicurezza igienico-sanitaria per le persone e per il luogo, di ripristinare interamente, con apposito intervento restaurativo, controllato dalla Soprintendenza competente, la struttura e la forma storica della fontana monumentale di piazza Santa Domitilla, nel rispetto dei suoi originali caratteri scultorei, architettonici, spaziali, visivi e funzionali, recuperando, in tal modo, anche l’attuale condizione di insicurezza, di scarsa igiene, di tutela della risorsa idrica e di decoro del monumento e garanzie per il rispetto delle regole per una migliore viabilità e mobilità di Via Salita Annunziata e di accesso alla piazza Santa Domitilla.