Era fissata per oggi l’udienza, davanti la corte d’Appello, per l’omicidio di Umberto Esposito, l’anziano sarto romano trovato senza vita in località La Fiora, a Terracina nel marzo del 2017. I giudici però non hanno potuto fare altro che disporre un rinvio, perché la sentenza di primo grado non è stata comunicata in tempo al procuratore generale. In Procura il provvedimento era arrivato soltanto l’11 ottobre scorso e il pg non ha avuto il tempo di valutare un eventuale ricorso in Cassazione.
L’inizio del processo di secondo grado slitta quindi al prossimo 14 gennaio 2020. Per il delitto il 35enne Fabrizio Faiola e la fidanzata 24enne Georgeta Vaceanu sono stati condannati in primo grado a 30 anni ciascuno di reclusione. Il processo si era svolto con il rito abbreviato – che prevede la riduzione di un terzo di una eventuale condanna e 30 anni di reclusione nel caso in cui il giudice decida per l’ergastolo – davanti al giudice Laura Campoli.
Il pubblico ministero Claudio De Lazzaro aveva chiesto, due ergastoli per il delitto. Gli avvocati Maurizio Forte e Benedetta Orticelli, erano riusciti ad evitare il “fine pena mai”.
La 24enne, con un passato difficile alle spalle, avrebbe avuto una relazione sentimentale con l’imprenditore che in qualche modo si prendeva cura di lei. All’inizio del 2015 lei e il fidanzato di 35 anni lo avrebbero sequestrato e drogato, per poter prelevare il suo denaro senza essere disturbati. Poi lo avrebbero ucciso. L’82enne era stato ritrovato incaprettato, con le mani e i piedi legati e la testa in un sacchetto di plastica. I due rispondono di omicidio aggravato dall’uso di sostanze venefiche (era stato utilizzato un sonnifero per sedarlo), e dalla premeditazione, sequestro di persona, rapina aggravata, uso di carte di credito false, lesioni per un episodio precedente, e falso.
Oggi sono stati scarcerati per gli altri reati, restano però in carcere per l’omicidio.