“Solo gli idioti non cambiano mai idea, uniti contro il saccheggio di Terracina”. Gianfranco Sciscione è pronto a rinnovare il suo impegno politico accanto al candidato sindaco Nicola Procaccini “incontrato” a metà percorso della precedente amministrazione comunale dopo una guerra senza quartiere che li aveva visti nelle file opposte dell’opposizione e della maggioranza. Un chiarimento dovuto, a fronte delle continue accuse di essere stati protagonisti entrambi di un clamoroso ribaltone a tradimento degli elettori. Questa mattina l’imprenditore televisivo ha tenuto una conferenza stampa presso l’Open Art Cafè di via viale Europa per presentare il simbolo della Lista Sciscione, un sole nascente su Monte Sant’Angelo stilizzato da Piero Buonsignore, e dei criteri che porteranno alla selezione dei candidati alla carica di consigliere comunale, auspicando una parità dei sessi, 12 donne e 12 uomini che sappiano rendersi interpreti della società e che quindi contribuiscano in maniera chiara e fattiva alle scelte per una città più vivibile. Un’occasione per Sciscione per ribadire ancora una volta che ciò che lo ha unito a Procaccini è la lotta contro Fazzone, non come uomo ma come politico di questo territorio che “dopo aver rastrellato voti in città non si è mai occupato della stessa contrariamente a quanto fatto per la sua Fondi”: “Noi- ha detto – non prenderemo mai ordini dai Claudi”. Un riferimento chiaro a Claudio Fazzone e a Claudio Moscardelli che a suo dire avrebbero organizzato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale per la spartizione di Acqualatina. Una polemica che va avanti dal maggio scorso e che non sembra aver trovato la parola fine neanche con le recenti nomine.
Il dissesto secondo Cerilli
La conferenza stampa di questa mattina è stata introdotta da Paolo Cerilli, ex assessore alle finanze del secondo tempo dell’amministrazione Procaccini. L’ex assessore ha preannunciato che non si candiderà alle prossime elezioni comunali ma di volerci comunque metterci la faccia come coordinatore della Lista Sciscione poiché il lavoro svolto ha portato a dei risultati che non si possono sprecare ma che al contrario possono solo trovare nuovi consensi: “Siamo credibili – ha detto Cerilli – non dobbiamo chiedere fiducia per quello che faremo in futuro ma per quello che abbiamo già fatto”. Cerilli ha rivendicato il fatto di aver risolto, quasi, il dissesto finanziario dell’ente. “L’organismo straordinario di liquidazione aveva certificato che per uscire dal tunnel mancavano cinque milioni e mezzo. E ci eravamo quasi riusciti quando all’improvviso lo Stato ci ha tolto il fondo di solidarietà. Mai a pensare che questo potesse accadere per un ente in dissesto. Avevamo i soldi dell’Imu e dell’Ici e ci siamo ritrovati con niente. Ecco perché ora il commissario prefettizio ha messo in vendita i beni…”
Sciscione non apre il libro dei sogni
Dunque la parola al capolista Gianfranco Sciscione che porterà con sé in questa nuova avventura due ex consiglieri comunali di sua fiducia: Agostino Apolloni e Domenico Villani. E a quest’ultimo parole di grande ringraziamento per averlo convinto a non gettare la spugna. Sciscione ha ricordato che un giorno gli ha detto: “Ma come ho preso gli insulti per te e ora tu ci vuoi abbandonare?”. Nella squadra troverebbe un posto in prima linea anche Giovanni Zappone, ex presidente del Consiglio comunale. Ha parlato a braccio Sciscione perché i suoi appunti sono rimasti a casa, mentre in tasca si è ritrovato la lettera scritta dalla sua nipotina a Babbo Natale. Ha strappato così un sorriso ai presenti prima di soffermarsi in Regione. Già, un ente in qui tornare al più presto poiché “se non si mettono i soldi nel bilancio della Regione il treno non riparte”. Un riferimento diretto al risanamento di Monte Cucca e al ripristino della ferrovia, e indiretto verso tutto ciò che può essere determinante per una città che ha quindi bisogno di essere rappresentata anche in via della Pisana. “Non apro il libro dei sogni” ha detto l’imprenditore ex vice sindaco promettendo tre cose: nuove case popolari, centro di ascolto dei cittadini e legalità sul cimitero. Un plauso al commissario per aver bocciato il project financing del cimitero contro il quale si era già battuto prima della fine forzata dell’amministrazione Procaccini. Sciscione ha colto l’occasione per ricordare anche la battaglia condotta contro l’appalto alla Romana Luminex, 18 euro per ogni luce votiva superabili con un impianto fotovoltaico.
Procaccini e Sciscione uniti contro Fazzone
La conclusione della conferenza stampa di oggi è stata affidata al candidato sindaco Procaccini. Anche lui ha voluto spiegare il perché insieme a Sciscione dopo la precedente campagna elettorale che aveva spaccato in due la città: “Le nostre divisioni – ha detto – hanno fatto felici gli altri. Poi sulla crisi del Pdl (qualcuno ad un certo punto ha creduto che i voti li avessero dati a lui non a me in quanto sindaco) è nata un’amicizia possibile su un unico obiettivo di non sottometterci a Fazzone. Un’amicizia che negli ultimi due anni ha portato a dei risultati e al miracolo delle opere pubbliche”. Piazze e pista ciclabile senza l’aiuto di nessuno – ha detto il candidato sindaco – sottolineando la svolta data da Cerilli alla questione dissesto. Procaccini ha concluso il suo intervento citando il Calcatore, “un assassinio irrisolto”, un quartiere nato male e scollegato dal resto della città all’interno del quale ci si è battuti per il teatro e gli uffici comunali”.