L’anziano, trovato morto nelle campagne di Terracina – località La Fiora -, sarebbe deceduto in un luogo diverso e poi trasportato e abbandonato, legato e incappucciato, in un terreno scosceso nei pressi di via Consolare. Ad avvalorare questa ipotesi sarebbero le tracce di pneumatico e orme di scarpe repertate sul posto. Nessun segno di violenza sul corpo dell’82enne Umberto Esposito di Roma: la morte, risalente a uno o più giorni prima dal rinvenimento del cadavere come risultato da un primo accertamento esterno, potrebbe essere avvenuta per soffocamento, ma sarà l’esame autoptico disposto dal sostituto procuratore Cristina Pigozzo a stabilire la causa del decesso.
L’accertamento medico-legale è previsto nel pomeriggio. Massimo il riserbo degli inquirenti. Si battono più piste. Le indagini sono affidate ai carabinieri: al lavoro i militari della Compagnia e del Norm di Terracina, diretti dai capitani Margherita Anzini, e del Nucleo Investigativo di Latina coordinati dal colonnello Eduardo Calvi, comandante provinciale dell’Arma.
Di Umberto Esposito era stata presentata denuncia di scomparsa una settimana fa. A rivolgersi alle forze dell’ordine era stato il figlio dell’anziano, preoccupato per l’assenza immotivata del genitore che non dava notizie di sé. Quando il cadavere è stato rinvenuto nel pomeriggio di ieri, da una giovane donna del posto che era andata in campagna a cercare asparagi, i carabinieri stavano già cercando in zona l’anziano romano.
L’82enne era un imprenditore affermato, un sarto militare titolare di diverse ditte e con partecipazioni in diverse società. Nella provincia di Latina aveva interessi economici che lo portavano spesso da queste parti. Ma era nell’Agro Pontino che spesso si intratteneva con giovani ragazze dell’Est Europa, dedite alla prostituzione. E’ in questi due ambiti che si concentrano le indagini dei carabinieri. Il movente potrebbe essere legato a questioni di soldi o maturato nell’ambiente della prostituzione.