Decine di migliaia di euro di Imu dovranno essere pagate alle casse comunali di Terracina a seguito dei controlli che la Sezione operativa navale della Guardia di finanza di Gaeta ha attivato, a partire dall’inizio del 2016, nei confronti dei concessionari delle aree demaniali marittime del sud pontino.
In particolare si tratta dell’imposta dovuta sui posti barca che, nell’ambito delle strutture turistico-ricreative che insistono sul demanio marittimo, sono serviti dagli essenziali servizi quali la fornitura d’acqua e di corrente. Nell’ambito del comune di Terracina sono stati controllati 15 soggetti economici, per il periodo d’imposta dal 2011 al 2015, per una superfice complessiva di 19.000 metri quadrati ed un totale di 600 posti barca. Questi ultimi sono infatti inquadrati come una porzione di molo con attrezzature per l’approdo e gli allacciamenti alle utenze elettriche e all’acqua dolce e devono essere accatastati autonomamente o come particella dell’intera struttura turistica. I militari del Reparto operativo aeronavale di Civitavecchia hanno constatato il mancato accatastamento degli stessi posti barca, nell’ambito del porto di Terracina e del canale Portatore di Badino, ed hanno inviato i relativi verbali all’ufficio Tributi del comune di Terracina e all’agenzia provinciale delle entrate di Latina, per l’attribuzione delle specifiche rendite catastali ed il calcolo della conseguente imposta per gli anni dal 2011 al 2015.
Nel contesto dei controlli svolti in questo primo semestre, sempre nell’ambito del demanio marittimo del comune di Terracina, sono state scoperte mancate entrate Imu anche relativamente a numerosi immobili quali gabbiotti, uffici, rimesse e altre pertinenze, molte delle quali peraltro regolarmente accatastate.