“E’ in gioco la dignità civica di ognuno di noi”, dicono dall’associazione Amo Terracina. Il riferimento, neanche a dirlo, è alla delibera del commissario straordinario del Comune di Terracina per il bando di gara relativo all’avviso pubblico per l’alienazione dell’immobile sito in via Benito Di Florio di proprietà dell’ente. Il sodalizio, presieduto da Alessandro Ceci, si rivolge a tutti i cittadini, ai partiti politici, ai candidati sindaci, al Prefetto di Latina e financo al Presidente della Repubblica “per la revoca dello scellerato atto e il ripristino della legittimità amministrativa a Terracina”. La vicenda è nota e rimanda al progetto Casa della Cultura che rischia di naufragare, qualora l’edificio fosse venduto prima dell’insediamento della nuova amministrazione comunale eventualmente intenzionata a rispettare gli atti di giunta e di Consiglio già posti in essere e non revocati dal commissario prefettizio che al contrario del loro contenuto ha dato una accelerata alla compravendita per ripianare i debiti del dissesto.
Ricevuta la notizia indesiderata, Amo Terracina ha definito l’operazione di vendita “pericolosa, sospetta e ingiustificata”, considerando i tempi brevi per l’insediamento del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio democraticamente eletto, oltre che “sospetta”. “Non spetterà a questo commissario redigere ed approvare il bilancio consuntivo del Comune di Terracina – tuona Ceci – e non spetta quindi allo stesso pagare i debiti. Che cosa c’è sotto?”. Per l’associazione Amo Terracina la delibera del commissario, approvata ieri, è un “atto illegittimo sul piano politico stabilita la vasta e unanime volontà dei cittadini di Terracina contro l’ennesimo fallimentare centro commerciale, che deturpa la nostra cultura e un intero comparto urbanistico”. A nulla sono valsi i tentativi di convincere il commissario straordinario a cambiare idea sulla destinazione dell’ex mercato e per questo l’associazione rinnova l’appello a revocare l’atto, chiedendo l’attenzione anche del prefetto Pierluigi Faloni e del Presidente Sergio Mattarella: “In una democrazia – conclude Ceci – la volontà di uno, specie se occasionale e provvisorio, non può essere superiore alla volontà collettiva dei cittadini e unanime dei loro organi istituzionali. E’ in gioco la dignità civica di ciascuno di noi”.
Sull’argomento oggi stesso è intervenuto anche il candidato sindaco Alessandro Di Tommaso.