Gina Cetrone, candidata sindaco di Terracina con “Sì Cambia”, difende la decisione del commissario prefettizio Erminia Ocello relativa alla vendita dei beni, compreso l’ex mercato Arene, di proprietà del Comune per ripianare i debiti.
Ex mercato Arene, vendita necessaria
La “cagnara” – usa questo termine Gina Cetrone per definire tutto il movimento, compreso soprattutto i candidati politici, creatosi attorno al progetto Casa della Cultura da realizzare all’interno della struttura dell’ex mercato e quindi contrario alla vendita – dimentica che il “Comune è in deficit di milioni di euro, che i 24 milioni ricevuti non basteranno per chiudere il dissesto, che l’amministrazione uscente non ha provveduto ad accantonare somme importanti da destinare a chi si danna per pagare i creditori, il tutto pur avendo adottato precisi impegni a tal proposito e messo in delibera un elenco di beni da vendere, tra i quali c’è anche l’ex mercato Arene”.
Casa della cultura, mancano i soldi per la riconversione
Ma c’è dell’altro. Gina Cetrone, oltre a difendere la vendita dell’immobile, contesta anche il progetto Casa della Cultura: “Manca un progetto vero – dice – per destinare questo bene a ‘casa della cultura’, ma soprattutto mancano centinaia di migliaia di euro per la sua riconversione: ben sapendo quelli della ‘cagnara’ che il Comune non ha un centesimo. E allora che fare? Parlare del nulla e attendere che questi beni ce li pignorano i creditori, o pagare come da impegni presi con costoro?”
Il commissario sta pagando i buffi delle passate amministrazioni
“L’attento Prefetto Ocello – conclude il candidato sindaco -, ritengo, stia facendo la cosa giusta: quella cioè di non far perdere oltre alla faccia anche l’onore dei cittadini di Terracina e pagare i ‘buffi’ che le passate amministrazioni hanno prodotto. Per l’istituzione della ‘casa della cultura’, nobile e fattibile questione, si troveranno altri percorsi virtuosi e possibili”.
Nei giorni scorsi l’intervento del candidato sindaco Alessandro Di Tommaso sulla svendita dei beni e sul progetto Casa della cultura