L’ex assessore di Terracina Gianni D’Amico, denunciato dal Nipaf sabato mattina per possesso illegale di un fucile a pallettoni e relative munizioni, si difende. L’ex amministratore comunale riferisce che poco prima di essere stato fermato dalla forestale si trovava in compagnia del figlio il quale però si era dovuto allontanare, entrando nel parco, perché i suoi cani da caccia erano scappati. “Considerato che le leggi vigenti a tutela del parco – spiega D’Amico – non consentono che il cacciatore attraversi il parco con l’arma, mio figlio ha ritenuto opportuno lasciare a me il fucile che lo precedevo con l’auto al fine di non lasciarla incustodita. Tanto è vero che gli agenti hanno verbalizzato che l’arma era di proprietà di mio figlio”. Ora bisognerà vedere se il chiarimento di D’Amico sarà sufficiente ad archiviare la sua posizione, dal momento che se è vero che il fucile era del figlio altrettanto vero è che lui non poteva detenerlo poiché al momento sprovvisto di porto d’armi. Probabilmente sarà valutata anche la questione di un ipotizzabile pericolo imminente relativamente alla necessità di recuperare i cani da caccia liberi da armi. D’Amico, già denunciato per bracconaggio cinque anni fa – deferimento che lo vede ancora sotto processo -, ritiene che, visto che a oggi è e resta un comune cittadino, tutta questa storia “vada a minare la sua possibile candidatura alle prossime elezioni comunali”.