Domani alle ore 20.00, all’interno della Festa de l’Unità, presso l’area del molo di Terracina, Roberta Serdoz, giornalista del Tg 3 nazionale, intervisterà Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana e candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico, che presenterà il libro-intervista di Peppino Caldarola “Rivoluzione Socialista”.
Queste le parole di Ivano Giuliani, Coordinatore del Circolo del Partito Democratico di Terracina: “quella di Enrico Rossi non è una candidatura contro Matteo Renzi ma una proposta programmatica integrativa che, senza volere in alcun modo tradire la matrice riformista e riformatrice che sta alle radici della nascita del Partito Democratico, vuole necessariamente recuperare i valori della equità e della giustizia sociale che il liberismo spinto, messo in essere a partire dagli anni ’70, ha radicalmente accantonato. Questione sociale, giovani, lavoro e disuguaglianze devono tornare ad essere temi centrali nell’agenda politica del PD non più secondari o subalterni ai temi delle riforme e della modernizzazione del Paese. Lasciare questi argomenti e valori di battaglia politica al populismo delle destre o all’antipolitica dei grillini oltre che costituire un tradimento della matrice culturale del partito, potrebbe risultare un errore politico e strategico imperdonabile, capace di penalizzare gravemente la possibilità da parte del PD di rimanere alla guida dell’Italia. Accantonata l’idea del partito liquido e/o del partito della nazione diventa prioritario recuperare l’integrità di quel blocco sociale di centrosinistra che alle ultime amministrative ha consentito ad esempio a Milano, dopo la felice esperienza dell’amministrazione Pisapia, di confermarsi alla guida di una tra le più moderne e produttive città europee. Qualcuno parla della nascita di una mozione programmatica e congressuale che traccia una “terza via” alternativa sia al “renzismo” che all’antagonismo pregiudiziale della “minoranza Dem”. Di una visione che guarda con particolare interesse al civismo ed ad alcune esperienze amministrative regionali, così come a tutte quelle forme di partecipazione civica ed associativa, come terreno fertile per ripartire dopo la tornata referendaria. Alla narrazione politica e comunicativa votata esclusivamente alle costruzione di comunità affezionali aggregate attorno alla individuazione di un nemico da abbattere e al raggiungimento di piccoli risultati concreti da perseguire a breve termine ed al sensazionalismo propagandistico, si vuole contrapporre un modello di partito capace di guidare la modernizzazione e lo sviluppo del Paese prestando attenzione particolare a tutte quelle forme di ingiustizia che si lasciano dietro i più fragili ed indifesi. Quella di sabato sarà l’occasione per Terracina, per la sua Provincia e per tutto il territorio di ragionare su di una proposta politica in grado di connotarsi come depositaria di percorsi e visioni nuove, in grado di rianimare e restituire entusiasmo a tutti quei cittadini, elettori e militanti che negli ultimi anni hanno manifestato disagio e distanza dal nostro partito”.