Lasciano intendere che una crisi ancora più grave sia alle porte le dichiarazioni del Sindaco di Terracina, Francesco Giannetti, dopo l’ultimo Consiglio Comunale che si è svolto ieri. Dichiarazioni forti dopo che Forza Italia ha votato contro, nei giorni scorsi, al riequilibrio di bilancio, aprendo uno squarcio nella maggioranza.
“Quanto accaduto nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale non può lasciare indifferenti e merita un’attenta analisi e una riflessione profonda. È quella che mi sono riservato di fare in questi giorni, prestando attenzione a tutte quelle che possono essere le conseguenze di una mia scelta, o una mia risposta, nel rispetto del ruolo che la Città ha voluto darmi, e dei Consiglieri che fino ad oggi hanno sostenuto questa maggioranza”.
Il capogruppo di Forza Italia, Massimiliano Di Girolamo, in aula ha motivato la scelta del partito di votare contro il riequilibrio di bilancio con la precisa volontà di innescare un cortocircuito, senza tenere conto che sono mesi che Forza Italia mette in atto questi “cortocircuiti”.
Ripercorrendo sommariamente l’ultimo periodo, siamo partiti da un’astensione sulle controdeduzioni riguardanti la legge 22, benché la sera precedente, in riunione di maggioranza, i consiglieri di Forza Italia avessero confermato il loro voto favorevole.
Successivamente è arrivata la loro decisione di non farsi carico, come sarebbe stato giusto, di nessuna presidenza o vicepresidenza di commissione consiliare, e la volontà di presentare mozioni congiunte insieme alla lista Di Tommaso Sindaco (oggi “Progetto Terracina).
Inoltre, nel consiglio del 24 giugno l’opposizione ha presentato una mozione relativa al decoro del lungomare Circe. I Consiglieri di Forza Italia, in quell’occasione, non si sono presentati in aula, e non hanno così potuto o dovuto votare contro una mozione che nei contenuti è stata poi ripresentata a firma della stessa Forza Italia e Lista Di Tommaso nel consiglio del 31 luglio.
Vi è di più che nello stesso Consiglio Comunale del 24 giugno, non hanno partecipato alla discussione sulle interrogazioni che avevano come argomento temi di competenza dell’Assessore, espressione di Forza Italia.
Infine, non si può non ricordare che nel terzultimo Consiglio Comunale, il 1 luglio scorso, il capogruppo di Forza Italia Di Girolamo ha tenuto a precisare in aula che il suo partito sosteneva la maggioranza, in evidente “corto circuito” con quanto appena descritto.
Nel discorso per motivare la decisione di votare contro le variazioni di bilancio il Capogruppo Massimiliano Di Girolamo, unico presente dal momento che gli altri due consiglieri Olleia e Basile avevano da poco lasciato l’aula, ha parlato della volontà di innescare con il suo voto un corto circuito, a suo avviso costruttivo e finalizzato a incidere sulla maggioranza in maniera positiva, utilizzando parole come “senso di responsabilità”, “serve coraggio”, “bisogna agire”.
Voglio ricordare che esistono luoghi deputati per discorsi di questo genere, come le riunioni dei capigruppo o le riunioni di maggioranza, che si tengono regolarmente. Mi chiedo allora, ed è qui il vero corto circuito, per quale motivo Forza Italia non abbia mai utilizzato queste occasioni per esprimere evidentemente una condizione di malessere e abbia preferito piuttosto trattare alcune tematiche ritenute importanti con parte dell’opposizione, scegliendo di arrivare al segnale più impattante e sicuramente più critico per una maggioranza: il voto contrario al riequilibrio di bilancio. La maggioranza sarebbe andata a casa qualora non ci fossero stati i numeri, e questo mi fa riflettere sulla reale volontà di proseguire il percorso insieme come invece dichiarato nei vari Consigli Comunali. Inoltre, e questo è un altro evidente corto circuito, le variazioni di bilancio erano state in precedenza votate e sottoscritte in giunta dall’Assessore di Forza Italia, Antonella Isolani
Appare evidente, dunque, che la quantità di cortocircuiti posti in essere nel tempo da Forza Italia è tale da generare un black out, per utilizzare lo stesso linguaggio di Di Girolamo. A questo punto, sempre per il senso di responsabilità nei confronti della Città e del Gruppo che fino ad oggi mi ha sostenuto, per riaccendere la luce c’è bisogno di una verifica di maggioranza che preveda la evidente necessità di prendere delle decisioni importanti e consequenziali».