Il Comune di Terracina ha stipulato, a proprie spese, una convenzione con il Consorzio di Bonifica dell’Agro pontino per la realizzazione del Museo archeologico e delle bonificazioni con l’intento comune di tutelare e valorizzare il territorio pontino. L’inaugurazione, annunciata per il 13 dicembre scorso e poi rinviata, appare dunque ancora lontana.
Il precedente accordo con l’Archivio di Stato
Il patto con l’ente di bonifica segue ad un altro stretto con l’Archivio di Stato a fronte di un contributo di circa 40mila euro. Lo schema di convenzione con il Consorzio di Bonifica, valevole per 3 anni, è stato approvato dal commissario straordinario Erminia Ocello con i poteri della giunta. L’accordo prevede un rapporto di cooperazione e interscambio per l’allestimento e l’avvio del museo per il quale il Comune ha ricevuto nel 2002 un finanziamento regionale.
La convenzione
L’accordo è finalizzato alla conoscenza del territorio pontino mediante lo studio e l’approfondimento delle bonifiche realizzate. Le parti intendono sviluppare e consolidare iniziative di collaborazione che saranno di volta in volta concordate per quanto attiene alle visite guidate nei luoghi di particolare interesse per la bonifica, alla ricerca, alle attività di studio e formazione, alla progettazione di laboratori didattici e stage, alla organizzazione di mostre, eventi, seminari e qualsivoglia manifestazione socio-culturale e ambientale. Tutto il materiale del Consorzio di Bonifica consegnato al Museo in originale dovrà essere restituito allo stesso, al termine della convenzione.
Il nodo
Il percorso museale in fase di realizzazione è ospitato nei locali restaurati del Palazzo della bonificazione e di Palazzo Braschi. Per quanto attiene la parte archeologica, il museo dovrebbe ospitare anche le statue del museo civico “Pio Capponi” che da quanto si apprende sarebbero già state spostate nei magazzini della nuova sede dove attendono opportuna collocazione nelle sale espositive. Al momento non sarebbero a disposizione del pubblico né al “Pio Capponi” né al museo archeologico. Sul Museo archeologico de delle bonificazioni pende la richiesta di rendicontazione, già prorogata, da parte della Regione, ente finanziatore.
L’intervento del direttore Longo
“Le statue provenienti dalla Valle e dal Centro Storico Basso sono state spostate dal Museo ‘Pio Capponi’ – precisa il direttore Longo -, seguendo un preciso accordo e una progettualità ben definita con la Soprintendenza Archeologica per il lazio e l’Etruria Meridionale. Il Museo ‘Pio Capponi’, riallestito con materiale al momento giacente per motivi di spazio nei depositi comunali e della Soprintendenza, verrà aperto al pubblico entro la prima decade del mese di febbraio”.