La Regione Lazio ha sospeso l’autorizzazione all’anticipata occupazione dello specchio acqueo di complessivi 500.000 metri quadrati antistante il territorio del Comune di Terracina a scopo di allevamento di mitili bivalvi, confermando quanto dichiarato ieri dall’assessore Rita Visini. Si tratta di un primo passo verso l’annullamento di una determinazione che a Terracina e a San Felice Circeo ha comportato non poche tensioni.
Un passaggio obbligato quello della sospensione, atteso che la procedura in autotutela è piuttosto complessa e non agevola un cambio di rotta senza che siano rispettate le garanzie delle parti come prevedono le norme. Ne sa qualcosa il Comune di San Felice Circeo che proprio per l’annullamento di una concessione demaniale marittima (di una superficie del tutto trascurabile rispetto ai 500mila metri quadrati richiesti per le cozze) ha impiegato oltre un anno per vedersi riconosciuta la legittimità dell’avvio del provvedimento. Si badi bene: l’avvio del provvedimento di annullamento. Altro esempio lo si potrebbe fare sull’annullamento di permessi a costruire (rilasciati 10 anni fa) tentato dal Comune di Sabaudia dopo una propria istruttoria e oggi sospeso al Tar. Comunque, tornando alle cozze di Terracina non resta che attendere di conoscere il nuovo atto.
“Il provvedimento di sospensione – precisa una nota stampa proveniente dalla Regione Lazio -, valido per 60 giorni consecutivi a partire dalla data della notifica, è stato determinato dalla Regione Lazio ai fini di un approfondimento delle problematiche contenute nella istanza di riesame consegnata dal Comune di Terracina”.
San Felice, il Comune non abbassa la guardia: pronti ad azioni presso le opportune sedi
Certo, da parte della Regione ci si aspettava qualche informazione in più sul provvedimento di sospensione adottato. In attesa di ulteriori notizie l’amministrazione comunale di San Felice Circeo, guidata dal sindaco Gianni Petrucci, che si è unita all’opposizione del commissario straordinario del Comune di Terracina ha fatto sapere di essere perplessa e di ringraziare il Presidente Zingaretti della coraggiosa decisione con la certezza che sarà rivisto tutto l’iter che ha portato ad una autorizzazione che avrebbe potuto sconvolgere l’ambiente, il turismo e l’economia del nostro territorio”. “Terremo alta l’attenzione nel prosieguo dell’iter amministrativo – dichiarano da piazza Lanzuisi -, non escludendo eventuali azioni presso le opportune sedi, al fine di tutelare il nostro territorio e la sua economia”.
Terracina, Di Tommaso soddisfatto ma resta vigile: continueremo le attività di pressing
Sull’argomento è intervenuto anche Alessandro Di Tommaso, candidato sindaco di Terracina di Pd, Terracina 2026 e Insieme a Te. “Hanno prevalso le nostre ragioni di opposizione all’installazione del maxi impianto di allevamento di cozze davanti alle coste di Terracina. L’atto di oggi con il quale la Regione sospende l’iniziativa della società Mitilflegrea è frutto di una grande responsabilità verso l’ambiente. Come annunciato la scorsa settimana nel corso della nostra conferenza stampa indetta per illustrare il dossier consegnato al Comune di Terracina e alla Regione Lazio eravamo certi di un’imminente revisione dell’iter intrapreso dagli uffici dell’ente della Pisana. La notizia di oggi ci dà ragione sulle motivazioni di incompatibilità dell’impianto nella zona dichiarata sito di interesse comunitario, il più grande del Lazio. Restiamo convinti e sostenitori che le opportunità economiche vadano ricercate nelle forme compatibili con l’ambiente per una migliore valorizzazione del territorio. Per questo auspichiamo anche una rapida approvazione del Piano regolatore del mare. Il carattere provvisorio del provvedimento, 60 giorni, consentirà agli uffici preposti della Regione Lazio di rivedere il tutto in considerazione delle criticità contenute nell’istanza di riesame consegnata dal Comune di Terracina anche alla luce del lavoro da noi svolto con il contributo di tecnici e dialogando anche con Agenda 21 (raccolta di dati e documenti che portano a formulare osservazioni d’ingegneria e di carattere giuridico e ambientale) e messo a disposizione della pubblica istituzione. Perché è con le istituzioni che ci si deve confrontare, nel rispetto dei ruoli. Siamo soddisfatti del risultato ottenuto e confidiamo nella correttezza delle informazioni fatte pervenire in Regione affinché, al termine dell’istruttoria in atto, si possa ottenere la revoca dell’autorizzazione . Al contempo resteremo vigili sull’argomento, guardando all’operato di enti ed istituzioni ed esercitando l’attività di pressing che il ruolo politico ci consente, perché la posta in gioco è molto alta e non possiamo distrarci davanti all’interesse pubblico collettivo”. “Noi continueremo a lavorare e ad impegnarci per il bene della città di Terracina – ha concluso Di Tommaso -, convinti che per governare una città sia necessario molto più dei proclami, delle azioni populiste, dello scontro ad ogni costo o delle girate di spalla”.
Terracina, Procaccini dalla Regione l’ennesima beffa che rischia di avere conseguenze drammatiche
“La conferma di quanto preannunciato ieri mattina dall’assessore regionale Rita Visini rappresenta l’ennesima beffa nei confronti della città di Terracina – dichiara l’ex sindaco Nicola Procaccini –. Invece dell’annullamento dell’autorizzazione concessa alla Mitilflegrea, richiesto dal Comune il 26 aprile scorso, dalla Regione è arrivata una semplice sospensione di 60 giorni che serve solo al Partito Democratico per far passare le elezioni del prossimo 5 giugno, senza prendersi gli insulti dei terracinesi. Della serie: ‘passata la festa, gabbato lo santo’. Un’operazione sfacciata di campagna elettorale svolta sulla pelle di una città intera e che finisce col penalizzare anche chi terracinese non è, ma beneficia ugualmente del nostro mare appena premiato con la Bandiera Blu 2016. Ci sarebbe da ridere – continua l’ex sindaco – se la beffa confezionata dalla giunta Zingaretti, non rischiasse di far scadere i termini per il ricorso al Tar da parte del Comune di Terracina. Mi appello accoratamente al Commissario Straordinario, dottoressa Ocello, affinché non si lasci distrarre dal petardo elettorale lanciato ieri dall’assessore regionale Visini durante la cerimonia d’inaugurazione del Museo. Se non venisse presentato ricorso al Tar entro i termini di legge previsti, non ci sarebbe più la possibilità di fermare per via legale l’insediamento di questo mega impianto per l’allevamento di mitili di fronte alle nostre spiagge. E la responsabilità storica di questo disastro ambientale e turistico ricadrebbe su tutti coloro hanno sacrificato la città di Terracina sull’altare di questa campagna elettorale”.
Terracina, Corradini: mi batterò affinché la Regione non torni sui suoi passi e ritiri definitivamente il provvedimento
“Mi sembra esagerato esultare come per un successo per la sospensione del provvedimento per l’autorizzazione dell’impianto di mitilicoltura – dichiara invece Gianluca Corradini, anche lui candidato sindaco di Terracina -. Mi sembra, anzi, una presa in giro elettorale quella che ha fatto la Regione alla città di Terracina. All’inaugurazione del Palazzo della Bonificazione, il presidente Zingaretti non ha voluto presenziare, preferendo non affrontare tutti i problemi irrisolti del territorio e non parlo solo dell’impianto di mitilicoltura, ma anche della questione del treno, in sospeso da quasi 4 anni, e della situazione dell’ospedale Fiorini. Il Governatore Zingaretti ha preferito mandare in sua sostituzione l’assessore Visini che, per conquistare la platea, ha dato l’annuncio della sospensione del provvedimento per l’installazione dell’impianto di mitilicoltura. Il carattere provvisorio della sospensione non può non far pensare ad una trovata elettorale, ho paura che tra 60 giorni saremo di nuovo di fronte a un provvedimento scellerato che mette a rischio il nostro territorio, il nostro mare e il nostro turismo. Tra 60 giorni, a luglio, si sarà appena formato il nuovo Consiglio comunale di Terracina e, se avrò l’onore di diventare sindaco di Terracina, mi batterò affinché la Regione non torni sui suoi passi e ritiri definitivamente il provvedimento, anche insieme agli altri sindaci del comprensorio. In generale spero che chiunque siederà sulla poltrona di primo cittadino a Terracina avrà il buon senso di opporsi a un provvedimento che minaccia il nostro mare e il nostro turismo”.