Il sindaco di Terracina, Roberta Tintari, è stata arrestata oggi nell’ambito di una operazione dei Carabinieri e Guardia Costiera. Inchiesta che riguarda le concessioni balneari, opere pubbliche, fondi europei e sanatoria per immobili sul demanio inesistenti. Sei arresti domiciliari misure cautelari, che riguardano anche l’ex vice sindaco (già coinvolto a gennaio in un’altra inchiesta) Pierpaolo Marcuzzi, il presidente del consiglio Gianni Percoco, i funzionari comunali Corrado Costantino, Alberto Leone e l’imprenditore Giampiero La Rocca e sette le interdizioni. Circa cinquanta le persone indagate. Operazione scattata all’alba.
Questo il comunicato della Procura di Latina
La Guardia Costiera, in collaborazione con i Carabinieri di Terracina, ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Latina su richiesta della Procura della Repubblica di Latina con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per 6 persone e, nei confronti di altre 7, divieti di dimora congiuntamente alla misura interdittiva da pubblici uffici o attività di impresa o professione (imprenditore Ivo Di Sauro, Alfredo Smaltini, Raffaele Graziani, il tecnico Giuseppe Zappone, i dipendenti comunali Carlo Michele Sinapi, Davide Di Leo e Giuseppe Mosa), nonché il sequestro preventivo di un camping (Romantico), di un ristorante (Sublimare) e di beni di un’associazione (Vela Club) presso l’Arena del Molo di Terracina.
L’indagine è scaturita da una serie di controlli effettuati dalla Guardia Costiera nell’ambito
dell’attività “Mare Sicuro 2019”, che hanno prevalentemente riguardato talune aree
oggetto di concessione demaniale e, successivamente, l’Arena del Molo di Terracina.
Nell’ambito dell’attività di indagine, iniziata nell’agosto dell’anno 2019, è emersa una pluralità di fatti di rilievo penali connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, ad illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti insistenti sul pubblico demanio marittimo, a lavori ed opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina nonché alla illegittima acquisizione e gestione di fondi economici strutturali.
La complessa e articolata attività investigativa, svolta in un arco temporale di circa 12 mesi e consistita in numerose ispezioni, acquisizioni documentali, testimonianze, pedinamenti,
intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche ha consentito di disvelare e documentare condotte di pubblici funzionari, all’ interno del Comune di Terracina, che appaiono finalizzate al perseguimento di interessi personali e non coerenti, dunque, con i compiti istituzionali.
Le indagini, che hanno consentito di accertare una pluralità di fatti penalmente rilevanti connessi alla gestione dei servizi relativi alla balneazione, nonché condotte di sfruttamento del pubblico demanio marittimo, hanno interessato anche lavori e opere pubbliche; tra questi la realizzazione di un ponte ciclopedonale attraverso l’indebita percezione di fondi europei strutturali FEAMP e FLAG con conseguenti danni erariali.
Contestati i reati di falso, turbata libertà negli appalti riguardanti l’affidamento in gestione di spiagge e servizi connessi alla balneazione, oltre a frodi, indebite percezioni di erogazioni pubbliche e rilevazioni del segreto d’ufficio.