Terracina, colmare i “vuoti” del centro storico alto. La ricetta di Di Tommaso per un facile accesso

Una veduta del centro storico di Terracina
Alessandro Di Tommaso
Alessandro Di Tommaso

 

Il recupero delle aree degradate e inutilizzate nel centro storico alto di Terracina entrano nel programma di governo del candidato sindaco democratico Alessandro Di Tommaso, con il suo progetto Terracina 2026. Due le finalità: facilitare l’accesso e trasformare gli spazi morti in piccole piazze gioiello, restituendo alla parte più antica della città una migliore vivibilità e vitalità.

Parcheggi e mezzi meccanici di collegamento  

“Raggiungere il centro storico agevolmente – spiega Di Tommaso – è una garanzia sia per il miglioramento della qualità della vita dei residenti, sia per favorire il turismo, le attività economiche e le iniziative culturali che di pari passo andranno a svilupparsi. Ci sono vuoti che vogliamo colmare con la realizzazione dei parcheggi, parlo ad esempio dello spazio, esterno alla cinta muraria, a ridosso di piazza Porta Nuova,  lungo via Anxur. Mentre per l’area attorno a Palazzo Cardinali è possibile prevedere l’installazione di mezzi meccanici di collegamento con la parte bassa della città a impatto zero”.

Al posto delle macerie spazi pubblici attrezzati

Per il candidato sindaco “il recupero, la trasformazione, la riqualificazione e la riconversione delle aree rimaste danneggiate irreversibilmente dal bombardamento del 1943, ed ancora oggi delimitate da mura perimetrali, restituiranno al centro storico alto spazi pubblici, piazze e luoghi attrezzati con panchine e arredi compatibili con l’ambiente favorendo così un migliore accesso ai monumenti e alle bellezze artistiche e archeologiche del nostro patrimonio culturale”. “Soltanto in questo modo – afferma –  potremo rialzare il ‘sipario’ del ritrovato teatro romano”.

Il restyling con un progetto integrato

Il restyling urbanistico del centro storico alto che il candidato Di Tommaso propone nel suo programma politico “consiste in un progetto integrato che abbraccia piazza Assorati, via Anxur,  via della Palma (ex via del Tempio), l’area a ridosso della casa di cura ‘Curzio Salvini’, piazza Porta Nuova e il perimetro del profilo del teatro romano”. “Sarà la giusta ricompensa – conclude – a quanti in questi anni hanno tenuto duro di fronte all’impoverimento del centro storico alto; sarà la condizione necessaria per nuove opportunità di investimento”.