L’eurodeputato della Lega, Matteo Adinolfi, e il vice capogruppo alla Camera dei Deputati, Francesco Zicchieri sono tornati sull’annosa questione della ferrovia a Terracina.
“In questa provincia – dicono – c’è una linea ferroviaria chiusa da otto anni. In tutto questo tempo, la Regione Lazio non è stata capace di mettere in sicurezza la zona di monte Cucca dopo la frana che dal 2012 impedisce ai cittadini della città e del territorio limitrofo di usufruire della stazione ferroviaria e della mobilità su ferro”.
“Una situazione indegna – hanno continuato – che andrebbe risolta al più presto, e che proprio in virtù della necessità di investire i fondi che potrebbero arrivare dall’Europa anche e soprattutto in opere e infrastrutture che tutelino e valorizzino l’ambiente, meriterebbe finalmente un intervento risolutivo.
Purtroppo invece come denunciato da Legambiente, come emerso nell’audizione pubblica della Commissione Trasporti della Regione Lazio dello scorso 28 ottobre, la triste realtà è che dopo 8 anni ancora non esiste un progetto completo, validato con i criteri e gli standard tecnici richiesti da Rete Ferroviaria Italiana- RFI, di messa in sicurezza dell’intero fronte franoso, fronte di diversi chilometri che comprende non solo l’intero Monte Cucca ma anche Monte Leano, progetto complessivo ovviamente preliminare a qualsiasi ipotesi di riapertura della ferrovia.
Servono ben più dei 4 milioni di euro stanziati dalla Regione Lazio e oggi, proprio in virtù della necessità di effettuare investimenti sul territorio per rilanciare economia e turismo sarebbe importante spendere i fondi necessari per completare definitivamente la messa in sicurezza della zona e permettere la riapertura della linea ferroviaria.
Ridare vita alla stazione ferroviaria di Terracina, invece, sarebbe un segnale importante anche dal punto di vista turistico per il territorio pontino e la provincia di Latina. L’interrogazione depositata in queste ore a Bruxelles, sulla legittimità degli accordi bilaterali tra Stati membri che vanno a penalizzare l’Italia dal punto di vista dei corridoi turistici, acquista maggior valore se poi il nostro Paese e i nostri territori sono in grado di attrezzarsi per intercettare quei flussi di viaggiatori che scelgono l’Italia per le sue bellezze naturali e per la sua accoglienza senza eguali in tutto il mondo.
La linea ferroviaria – concludono – che da Roma potrebbe portare i turisti direttamente a Terracina e nelle zone limitrofe è una di quelle opere che non possono essere dimenticate né dalla Regione né dal Governo”.