Piscina comunale di Terracina: il Pd racconta il buco nell’acqua delle amministrazioni di centrodestra. E lo fa servendosi di un dossier fotografico che mostra lo stato dell’arte di un cantiere abbandonato e di un impianto natatorio di San Martino rimasto incompiuto. “Storia di una piscina mai nata”, titola il segretario locale del Partito democratico: “Non è il titolo parafrasato di un romanzo della Fallaci – precisa -, ma la certificazione di un fallimento politico amministrativo iniziato l’8 marzo 2005 con l’amministrazione di Stefano Nardi e proseguito in perfetta continuità con questo, dall’amministrazione di Nicola Procaccini con la deliberazione 498 del 24 ottobre 2011”.
Il project financing
“Quattordici anni – attacca Giuliani – di iter, appalti passati dalle mani di una ditta ad un’altra, dilapidati un milione di euro di fondi pubblici” con al centro una variante al primo lotto del progetto redatto all’ingegnere Luciano Landolfi, direttore dei lavori di un importo complessivo che sfiora il 10 milioni di euro. Giuliani denuncia il “confezionamento di un project financing, con affidamento in concessione a privato per 30 anni della gestione della piscina, pur di consentirne la realizzazione, concessione prorogata nell’ottobre del 2011 da Procaccini da 30 a 40 anni alla stessa ditta e piscina che rimane una chimera”.
Il “pacco” del centrodestra
Per il coordinatore locale del Partito democratico la mancata realizzazione della piscina ha una responsabilità politica e amministrativa: “Questo – dice – è il regalo che il PdL prima e Procaccini dopo hanno fatto a Terracina. Terracinesi costretti ad andare a Priverno e a Fondi per poter usufruire di una piscina ed esempio macroscopico di un fallimento e dell’incapacità politico-amministrativa”.
A disposizione le prove del fallimento politico
Giuliani mette in guardia gli elettori affinché non rinnovino la fiducia ai responsabili del flop: “A questi volete riaffidare le sorti della vostra città? Se questo avete deciso, sappiate che per potervi fare un bagno in piscina dovrete continuare ad andare a Fondi o a Priverno”. Il coordinatore democratico mette a disposizione di chiunque voglia consultarla la documentazione raccolta sul caso, ritenuta “prova inconfutabile del fallimento politico del centrodestra terracinese che si chiami Forza Italia o Fratelli d’Italia”.