“A 34 anni ho il dovere di impegnarmi in qualcosa in cui credo. Ebbene, io credo nella mia città, nelle sue potenzialità e nella forza del mio progetto che ha ricevuto la spinta dal basso”. Così Alessandro Di Tommaso, giovane democratico aspirante sindaco di Terracina, questa sera si è presentato al pubblico intervenuto all’evento, organizzato presso l’hotel Torre del Sole, per ufficializzare la sua candidatura. Un momento partecipato, condiviso al di là dell’appartenenza politica tanto da riempire la sala davanti alla presenza di spessore ma al contempo discreta del Pd.
Di Tommaso mattatore
Oltre ai referenti locali del Partito democratico, con in testa il segretario Ivano Giuliani, c’era lo stato maggiore dem, con i parlamentari pontini in carica, il senatore Claudio Moscardelli e la deputata Sesa Amici, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, giunti a Terracina per il sostegno al “sindaco”. Nessun discorso di circostanza a rubare qualche secondo alla scena di Di Tommaso. No, Di Tommaso si è reso protagonista dal primo istante fino ai saluti con addosso il progetto politico “Terracina 2026” e la sua omonima lista civica che insieme al Pd e agli altri sostenitori “vincerà le elezioni”.
Stop alle polemiche. Gli obiettivi per vincere
Il programma di Di Tommaso coglie le potenzialità di Terracina e le esalta in un progetto strategico che partendo dalla persona e dalle politiche sociali punta al rilancio della bella cittadina rivierasca attraverso la cultura, il turismo, l’agricoltura, lo sport, il benessere collettivo. Non c’è spazio per le polemiche nella nuova agenda di Di Tommaso. La speranza di poter cambiare la città in meglio, il candidato sindaco l’ha trovata tra la gente – come ha spiegato lui stesso -, sul territorio dove vivono e lavorano concittadini che attraverso l’associazionismo dimostrano che se ci si mette insieme ce la si può fare, si possono raggiungere obiettivi importanti. Di Tommaso ha citato esempi di infaticabile impegno civico: quello profuso per l’iscrizione di Terracina al patrimonio Unesco, quello per la realizzazione Casa della Cultura e per il Terracina calcio. “Tutto questo lavoro mi dà una maggiore spinta – ha detto Di Tommaso – e mi obbliga ad assumere delle responsabilità per il bene della nostra città, ponendomi degli obiettivi sui quali investire fino in fondo”. Obiettivi che non sono solo di Di Tommaso, ma anche della sua squadra, e di quei cittadini che credono nella cultura, nei valori dello sport, nel rispetto dell’ambiente, in un Comune senza veli, nella possibilità di migliorare la qualità della vita, la sicurezza e l’offerta turistica per una città che sia riconosciuta in tutto il mondo non solo per il mare e il sole ma per il suo straordinario patrimonio. “Se crediamo in questo – ha detto – noi le elezioni le vinciamo”.
Terracina 2026, la città che verrà
A Di Tommaso sono bastati una quarantina di minuti per illustrare le slide riepilogative del suo programma di governo che guarda oltre l’immediato futuro. Calato il sipario del Fontana, “Terracina 2026” è una città in cui vanno tutti al teatro comunale ma anche, “si spera dopo 15 anni senza risultato”, in piscina, al museo. Nelle immagini proiettate velocemente ci sono anche le biciclette per un giro largo attorno alla città. Ma le piste ciclabili non sono esaustive per la mobilità sostenibile che ha in mente Di Tommaso: “Non abbiamo percorsi assistiti – ha spiegato il candidato sindaco -, strade, marciapiedi… tutto va rivisto perché nessuno resti indietro”. Agricoltura, pesca, salute per un auspicato benessere di tutti. Questo l’auspicio di Di Tommaso come candidato alla carica di primo cittadino.