Si fa presto a dire che un assessore si deve dimettere se qualcosa non va, come per il teatro di Latina, ma quando non si sta dentro le problematiche. Così la maggioranza del sindaco Damiano Coletta fa quadrato attorno all’assessore alla Cultura Silvio Di Francia.
“Sulla questione del teatro l’amministrazione, intesa sia come parte politica che come amministrativa, sta lavorando coesa per la riapertura”. A sottolinearlo è il presidente della commissione Cultura Fabio D’Achille.
“Se oggi abbiamo questa situazione di blocco – spiega – è esclusivamente a causa del fatto che per decenni dalle amministrazioni che si sono susseguite non solo non sono stati stanziati fondi, ma si sono chiusi tutti e due gli occhi sullo stato della manutenzione del Palazzo della Cultura nel suo complesso. Sorprendono pertanto le affermazioni della dottoressa Muzio, che dovrebbe prendersela con chi negli anni non ha fatto nulla per la cultura, e non con chi sta lavorando, e bene, per mantenere in città centinaia di eventi nonostante l’impossibilità di utilizzo di molti spazi pubblici. Se si considera solo Latina Estate, sono quasi duecento. Bene ha fatto l’assessore Silvio Di Francia a risponderle, anche se al momento resta esente da ogni responsabilità sul tema nonostante ogni volta mostri il coraggio della prima linea. Da due anni l’assessore Emilio Ranieri sta lavorando a stretto contatto con gli uffici per restituire il teatro alla città, un bene sottratto alla collettività dall’inerzia e dall’inefficienza di chi ci ha preceduto”.
“È facile criticare e alzare la voce quando non si è dentro le cose, con il rischio – come in questo caso – di intervenire senza conoscere a fondo i problemi”, è invece il commento dell’assessore Emilio Ranieri, in replica a Muzio.