File chilometriche fuori dai drive in, quando si potrebbe fare i tamponi dai pediatri per ottenere il certificato per rientrare a scuola. E’ l’idea che il Cts, il comitato tecnico scientifico del governo, starebbe valutando insieme ad alcune regioni. I medici, naturalmente, dovrebbero essere dotati degli appositi kit.
Il protocollo infatti prevede che per assenze dopo la febbre e dopo 5 giorni, sia necessario il certificato medico, che però non viene rilasciato senza un tampone: nessun medico, in assenza di diagnosi certa, potrebbe infatti certificare la non contagiosità dei bimbi. E così tutti in fila, per ore e ore, ai drive delle Asl. Una situazione che ogni giorno diventa più insostenibile e che rischia di mandare in tilt il sistema.
Tra le regioni interessate c’è anche il Lazio, che ha pubblicato un bando (con scadenza 16 ottobre) per acquisire, su base volontaria, la manifestazione d’interesse per l’elenco degli studi dei medici di medicina generale (MMG) e dei pediatri di libera scelta (PLS) nell’ambito della rete di sorveglianza regionale Covid. Questa rete sarà il primo livello che si aggiunge al potenziamento in corso dei drive-in e al completamento della rete dei laboratori privati. Titoli preferenziali per l’inserimento nella rete di sorveglianza per i medici sono la partecipazione a UCP ovvero associazioni di medici e l’immediata disponibilità per garantire una più ampia copertura.