“(T)here on tour” arriva il 5 dicembre a Latina. “(T)here”: lì e qui, è il titolo dell’evento dei Giovani imprenditori di Unindustria partito da Roma ed esteso a tutte le province del Lazio. L’appuntamento è al museo Cambellotti, alle 16.30. Sarà presente il presidente del gruppo Giovani imprenditori Unindustria, Giulio Natalizia, e per le istituzioni il sindaco Damiano Coletta e il prefetto Maria Rosa Trio.
L’incontro sarà diviso in tre parti. Si affronteranno i temi relativi a infrastrutture e prospettive nei settori industriali con il presidente Unindustria Latina, Giorgio Klinger, e con Paolo Di Cecca della Sara Logistics srl. Quindi di innovazione agroalimentare, con Isabella Carpineti, dell’azienda agricola biologica Marco Carpineti e con Marco Serafini, della Desco spa. Infine di una città connessa e attrattiva, con Raffaele Giuliano, della Exaltech srl e Paolo Marini, della Icap Group srl.
Proprio a Giuliano abbiamo chiesto di parlarci dell’importante incontro che può contribuire a gettare le basi del futuro della città, verso il centenario.
Cosa vuole significare il titolo dell’evento: (T)here?
Vogliamo rappresentare la situazione attuale del nostro territorio, con le difficoltà che affrontiamo e dove vogliamo arrivare. Per questo lì e qui. L’incontro è organizzato dal gruppo Giovani imprenditori Unindustria, che è la declinazione nel Lazio di Confindustria, dove confluiscono tutti giovani imprenditori fino a 40 anni. Il presidente Giulio Natalizia ha avuto l’idea, e a marzo è stata realizzata a Roma, presso il tempio di Adriano.
Dall’evento regionale è nata l’idea del “(T)here on tour”, format che è stato realizzato a Rieti e a Viterbo, il 5 dicembre a Latina e nel febbraio del prossimo anno a Frosinone.
Di cosa si occupa la Exaltech srl?
Di sviluppo di software da zero. Quando un cliente ha una specifica esigenza ci racconta cosa vuole e noi realizziamo un software adatto alle sue esigenze.
Vista la sua esperienza quali sono i punti di forza e le criticità di Latina?
Per quanto riguarda i punti di forza sicuramente una dimensione più piccola che ci ha permesso di nascere, 10 anni fa, nel febbraio 2009: eravamo 6 colleghi universitari e siamo riusciti a partire da zero. Probabilmente in un ambiente maggiormente competitivo sarebbe stato magari più complesso.
Sulle criticità la mancanza di infrastrutture adeguate. Noi non abbiamo problemi a dover spostare merci, ma abbiamo necessità di reperire risorse umane sul territorio, perché cerchiamo ingegneri informatici e informatici. E le persone adatte, che magari sono a Roma, non vogliono venire a Latina. Noi siamo alla Torre Pontina, la stazione è fuori mano e la Pontina è quello che tutti sanno. Un ragazzo preferisce rimanere a Roma.
Quello che serve quindi alla città intanto sono le infrastrutture e poi la capacità almeno di mantenere il nostro capitale umano, fare in modo che non vada via. E che i ragazzi scelgano gli studi anche in base alla domanda di lavoro che c’è sul territorio. Si tratta di tutta una serie di problematiche che rende difficile ad un’azienda crescere.
Latina quindi deve diventare maggiormente attrattiva?
Esatto. Vive un po’ all’ombra di Roma, anche a livello turistico, non è facile strappare alla Capitale e attrarre anche turisti. In questo senso bisogna lavorare insieme a Roma per indirizzare il turismo anche verso zone meno conosciute, ma sicuramente meravigliose, nel territorio pontino.