Dopo l’assoluzione in Appello per i fratelli Crupi il Tribunale di Latina sta ora valutando il sequestro di oltre 30 milioni di euro disposto mentre era ancora in corso il processo di primo grado per spaccio internazionale di sostanze stupefacenti.
A Vincenzo e Rocco Crupi, già arrestati nell’operazione “Krupy” del 2015 che ha preso il nome dall’azienda florovivaistica di borgo San Michele, erano stati sequestrati immobili, società e conti correnti, ma secondo il collegio difensivo composto dagli avvocati Belcastro, Comi e Maurizio Forte, sarebbero stati guadagnati lecitamente.
Sarà il collegio dei giudici composto da Francesco Valentini, Enrica Villani e Maria Assunta Fosso, a decidere sul sequestro del 2017, in base anche ad una perizia depositata nei giorni scorsi richiesta dal Tribunale e in base a documenti presentati dalla difesa per dimostrare le capacità economiche degli assistiti all’estero e la sussistenza di una eventuale sperequazione tra il patrimonio e il reddito.
Gli avvocati del collegio difensivo stanno preparando anche una controperizia e per questo hanno chiesto una rogatoria in Olanda, dove i Crupi hanno un grosso giro di affari legato ai fiori.
Le indagini partite nel 2012 convinsero gli investigatori di una presunta associazione a delinquere dedita allo spaccio di cocaina. Fiori, cocaina e cioccolata che avrebbero viaggiato dall’Olanda all’Italia in grande silenzio. In primo grado Rocco Crupi era stato condannato a 21 anni e Vincenzo Crupi 20 anni. Ottanta anni di carcere complessivamente per i 6 imputati. La Corte di Appello, il 5 giugno 2019, ha invece assolto i Crupi che ora vorrebbero rientrare in possesso dei loro beni. L’udienza è stata rinviata al prossimo 28 gennaio.