Colpo di scena al Comune di San Felice Circeo: il Tar annulla con sentenza semplificata il rendiconto 2018 dell’ente, approvato con delibera di Consiglio comunale il 29 aprile 2019.
A ricorrere al Tribunale amministrativo sono stati i consiglieri di opposizione Egidio Calisi ed Eugenio Saputo, rappresentati e difesi dall’avvocato Vincenzo De Vincenti, lamentando la violazione dell’articolo 227 comma 2 del decreto legislativo 267/2000 e dell’articolo 23 del Regolamento di Contabilità del Comune di San Felice Circeo in base ai quali la proposta di deliberazione e relativi allegati devono essere messi a disposizione dei consiglieri almeno 20 giorni prima. E invece, nel caso specifico, era successo che il parere dell’organo di revisione era stato depositato il 20 aprile, sabato Santo, e che quindi era stato reso consultabile ai consiglieri soltanto il 22 aprile, appena sei giorni prima del Consiglio comunale con all’ordine del giorno il bilancio consuntivo.
La causa – il Comune si è costituito ed è stato rappresentato dall’avvocato Modestino D’Aquino – è stata discussa il 7 novembre per la sola domanda di sospensiva, ma alla camera di consiglio riunitasi al termine il ricorso è apparso manifestamente fondato e suscettibile di definizione con sentenza in forma semplificata. Dunque, la sentenza – resa nota oggi, 8 novembre – di annullamento dell’atto impugnato e la condanna del Comune di San Felice Circeo alle spese e competenze del giudizio, liquidate in complessivi 2.000 euro, oltre spese forfettarie, Iva e Cpa.
Il Tar ha anche ordinato che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Resta da capire cosa accadrà alla luce di questa sentenza, certamente impugnabile al Consiglio di Stato, atteso che il bilancio è atto fondamentale per la vita amministrativa senza la cui approvazione, nei termini di legge, può comportare lo scioglimento del Consiglio comunale come previsto dal Tuel.