Un impianto di compostaggio per la lavorazione di 30mila tonnellate di rifiuti organici all’anno. Sarà questo il primo step di un obiettivo di sviluppo industriale fissato dalla Systema Ambiente per la discarica “in disuso” di Borgo Montello a Latina. La società, lo scorso anno, ha acquistato all’asta, al prezzo di 2,5milioni di euro, la partecipazione della fallita Latina Ambiente nella Ecoambiente, gestore del sito di Borgo Montello nel quale è in corso la messa in sicurezza.
Ne ha parlato oggi, in occasione della periodica riunione per la bonifica della discarica, indetta al Comune di Latina e aggiornata tra trenta giorni per numerose assenze tra cui quella dell’Arpa, l’amministratore delegato della Ecoambiente Pierpaolo Lombardi. Presenti il Comune con il dirigente del servizio Ambiente Giuseppe Bondì e l’assessore Roberto Lessio, e alcuni cittadini della zona di Borgo Montello.
A margine della riunione abbiamo chiesto all’ingegnere ulteriori dettagli sull’investimento in programma. “Si tratta – ha spiegato l’ad della Ecoambiente – di un ‘piccolo’ impianto per la produzione di compost. Per rendere l’idea possiamo dire che è la metà di quello dell’ex Kyklos ad Aprilia. L’investimento è di 9 milioni di euro, finanziati dal nuovo socio, la Systema Ambiente”. Questo significa che la Ecoambiente ha rinunciato alla realizzazione del Tmb? “Non ho mai detto questo. Vero è che in questo momento c’è la necessità di impianti di compostaggio, in provincia, fuori provincia, nel Lazio e nelle altre regioni; i tmb sono anacronistici anche a livello di mercato”, ha risposto Lombardi.
Nel piano provinciale dei rifiuti si parla di un’impiantistica pubblica. Una scelta dei sindaci per non sottostare al privato. Nel caso in cui i comuni pontini riuscissero a realizzare i tre impianti previsti nel piano, non crede che sarebbe la fine per il nuovo investimento della Ecoambiente? “Direi proprio di no – ha affermato l’ad -. Intanto, è bene dire che più aumenta la concorrenza e meglio è per la collettività, perché si abbassano i prezzi. E i Comuni saranno obbligati a scegliere l’impianto meno costoso. Oggi il mercato si basa sulla tecnologia; vince chi investe nella tecnologia che consente produzioni più efficienti, oltre che meno impattanti”.
Cosa manca ad Ecoambiente per la realizzazione di questo nuovo impianto? “Assolutamente nulla – ha detto Lombardi -. Siamo stati autorizzati nel 2009 e l’autorizzazione è stata rinnovata nel 2015”. A quando l’avvio del cantiere? “A brevissimo”, ha risposto.
Ingegnere, ci sarà una campagna informativa da parte di Ecoambiente su questo nuovo investimento? Non pensa che la società debba qualche spiegazione agli abitanti di via Monfalcone? “In questo momento non so dire se programmeremo conferenze pubbliche per la presentazione del progetto. I residenti di via Monfalcone, ad ogni buon conto, sanno che sarà realizzato l’impianto di compostaggio. L’ho detto proprio oggi alla riunione in cui erano presenti”.