Il mare d’inverno a Latina resta un miraggio e Nicola Calandrini torna all’attacco con una nuova interrogazione, depositata sabato scorso e resa nota oggi a margine della commissione Governo del territorio su Piano di utilizzazione degli arenili e destagionalizzazione, punto da lui richiesto insieme a Giovanna Miele, prima firmataria, Massimiliano Carnevale e Raimondo Tiero.
Oggi l’amministrazione ha ribadito in aula che fin quando non sarà modificato il Pua le strutture delle attività balneari vanno smontate al termine della stagione balneare. Una posizione rigida, rispetto alle nuove normative emanate nel corso degli ultimi anni, e che in sintesi rispecchia anche la delibera approvata il 29 settembre 2016, tra i primi atti consiliari di Lbc, nonostante il regolamento regionale del 12 agosto 2016 volto a favorire la destagionalizzazione.
Il 14 gennaio scorso Calandrini ha sollecitato l’amministrazione comunale di Latina a tenere conto della legge di stabilità 2019 che prevede che “i titolari delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo… che utilizzino manufatti amovibili …possono mantenere installati i predetti manufatti fino al 31 dicembre 2020…”. Un’ulteriore novità normativa alla base di ordinanze del Tar di Lecce che il 10 gennaio di quest’anno ha sospeso i provvedimenti del Comune di Otranto i quali stabilivano che “tutte le strutture devono essere completamente rimosse, essendo peraltro già decorso il termine del 31 ottobre fissato dai titoli vigenti”.
Nessun segnale da parte dell’amministrazione, dunque l’interrogazione protocollata sabato quasi prevedendo la posizione assunta oggi in commissione Governo del territorio.
L’esponente di Fratelli d’Italia chiede se l’amministrazione ritenga che la deliberazione consiliare del 29 settembre 2016 sia sovraordinata alle richiamate disposizioni introdotte con la legge 145 del 30 dicembre 2018, sul bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019, in materia di demanio marittimo; se intenda o meno dare immediata applicazione alle richiamate norme in materia di demanio marittimo sic et simpliciter o se intenda subordinare l’applicazione della cogente norma ad altri adempimenti e quali. Nel caso in cui l’amministrazione intenda assumere un provvedimento per dare attuazione a tali disposizioni normative, Calandrini chiede di conoscere tempi e contenuti.
In ultimo Calandrini, a proposito dell’estensione della durata delle concessioni fino al 2024, come prescritto dalle leggi sulla contabilità dello Stato, chiede all’amministrazione se ritenga sussistere un obbligo immediato e/o tempestivo di regolarizzazione dei titoli concessori alla norma sopravvenuta.
La legge finanziaria 2019 “bacia” i balneari, ma non a Latina