Echoes apre la stagione di prosa 2019/2020 del teatro Fellini di Pontinia. L’appuntamento è per sabato 26 ottobre alle 21.
Per la regia di Stefano Patti, la rappresentazione è tratta dal testo di Lorenzo De Liberato, che narra di una Terra divisa in due grandi blocchi governativi in cui non esiste la democrazia, l’umanità. Una bomba è stata sganciata in un agglomerato urbano. Sono morte un milione di persone. Un giornalista, De Bois, intervista il responsabile
della carneficina, il misterioso Ecoh. La domanda è semplice e precisa: perché?
Sul palco Marco Quaglia e lo stesso Petti.
“Quello che mi ha colpito del testo di Lorenzo De Liberato – spiega il regista – è l’appassionata crudeltà con cui i due protagonisti si studiano, si attaccano, si divorano all’interno della griglia drammaturgica del thriller: un bunker, una crisi economica, un’intervista, uno sterminio. La ricchezza di temi come l’Amore, il Potere, l’Economia e la Religione presenti in Echoes permette un’analisi sull’uomo e sulle sue paure. La paura porta Ecoh a imporre il passaggio di testimone a De Bois: i due opposti diventano così tragicamente complementari. Il bunker, luogo affascinante e oscuro dove è ambientata la vicenda, rappresenta per me un ring, una scacchiera, un set televisivo dove avviene
il massacro, principalmente dialettico. Diveniamo così spettatori di un urlo disperato dove l’unico interlocutore è una eco fredda e distaccata”.
La stagione di prosa del Fellini, diretta da Clemente Pernarella, promossa da Atcl – Associazione teatrale fra i Comuni del Lazio con il finanziamento del Ministero per i
Beni e le Attività Culturali e del Turismo e della Regione Lazio, parte con questa drammaturgia originale.
“Partiamo con un lavoro a cui tengo moltissimo – ha detto Pernarella -, moltissima la fatica che abbiamo fatto per arrivare a questo inizio e che facciamo quotidianamente per questo teatro e per questo territorio ma siamo felici per tutto quello che sta succedendo. La percezione positiva, restituita dai dati raccolti lo scorso anno, unita ai nuovi progetti ed alle nuove collaborazioni, ci aiuta a credere di essere sulla strada giusta. Il teatro è ‘necessario’, viviamo in questo territorio purtroppo cancellato dalla geografia nazionale per quello che riguarda la cultura, ma il pubblico che ci segue testimonia che tale necessità non è una
invenzione e che il bisogno di essere comunità continua a passare per l’esistenza di un luogo che appunto si chiama ‘Teatro’, acquistare il posto in abbonamento è, nella migliore tradizione, un gesto per affermare, non solo la propria presenza ma la condivisone di un progetto, è un modo per dichiarare all’esterno quali sono gli obiettivi e le aspettative della comunità alla quale si appartiene. E’ a tutti gli effetti un gesto politico, dando a questo termine l’accezione migliore ovviamente.”
Un teatro “aperto” ai linguaggi, alle contaminazioni, alla gente. Da quest’anno anche l’enogastronomia occupa uno spazio stabile tra le attività proposte. Campana Street Food, altra eccellenza pontina, cura il punto ristoro. Sarà possibile arrivare in teatro alle 19 per l’aperitivo o fermarsi dopo lo spettacolo per cenare e bere un bicchiere di vino. Un passaggio in più per sentirsi a casa in uno dei teatri più belli della Regione.
La campagna abbonamenti è ancora aperta e il Teatro Fellini in uno spot recente ha tenuto a sottolineare che “il Fellini sta diventando grande ma i posti non sono aumentati” per ricordare a tutti di affrettarsi a prenotare il proprio posto in sala. L’abbonamento è disponibile online sul sito www.fellinipontinia.it nella sezione Biglietti/Abbonamenti oppure presso il botteghino del Fellini negli orari e nei giorni indicati sul sito.